Ska-P, Los Fastidios, Zebrahead live a #sherwood19 - Live Report

di Simon Benevento

9 Luglio 2019

Dopo così tanti anni di vita lo Sherwood Festival ha visto susseguirsi esibizioni d'ogni genere e portata. Molte di queste sono passate inosservate, molte altre hanno lasciato il segno, altre ancora sono rimaste indelebili nei ricordi di chi c'è stato. Notti che danno un valore speciale a tutto lo scenario che orbita attorno a questo magnifico festival. La serata del 29 giugno rientra molto probabilmente di diritto in quest'ultima categoria.

Nella giostra di generi musicali esposti in questo mese sotto lo stadio Euganeo di Padova non poteva certo mancare il ritmo travolgente dello Ska!

È chiaro che, già da quando l'organizzazione ha reso pubblica la serie di artisti ospiti dell'evento, l'occhio dei più si sia soffermato su questa data, ma chi avrebbe potuto aspettarsi una serata così?

La giornata apre i battenti molto presto. Già alle 17 i cancelli d'ingresso sono spalancati. Il motivo è chiaro, l'afflusso di gente questa volta è troppo ampio per essere trattenuto nel parcheggio esterno. Alle ore 19.30 la foresta di Sherwood è già piena. L'atmosfera è quella delle grandi notti, quelle magiche, quelle speciali.

Quando le vibrazioni sono così vivaci però ci vuole qualcuno in grado di cavalcarle nel modo giusto. L'incarico se lo prende la band ska-punk veneta che ormai da moltissimi anni calca i palchi d'Italia, i Los Fastidios. Birra e Divertimento per tutti - citando il loro brano più celebre - e che la festa abbia inizio!

Nemmeno il tempo di riprendere il fiato ed è già tempo di ricominciare a saltare. Direttamente dalla California salgono sul palcoscenico gli Zebrahead, gruppo rapcore-punk con più di 20 anni di carriera alle spalle e già 12 album all'attivo. Il curriculum è buono, la performance non delude!

Lo ska è un genere d'origine molto più remota di quel che si può immaginare. Nasce negli anni '60 in Giamaica, ben prima della diffusione reggae. Con il passare degli anni è divenuto noto alle masse grazie alla fusione con il punk. Oggi non sono moltissimi i gruppi ska di fama mondiale, probabilmente il più conosciuto e apprezzato di questi è la band madrilena degli Ska-P.

Si dia il caso che si tratta proprio del gruppo che sta per salire sul palco...

Prima della musica però è il momento di un galvanizzante spot in favore della capitana Carola Rackete che recita: “Disobbediamo alle leggi ingiuste”. Il pubblico ha fatto capire immediatamente da che parte si è schierato con il suo lungo e sincero applauso.

Se a questo punto della serata ci si guardasse attorno, si noterebbe ogni singola espressione sul volto dei tantissimi in attesa che guardano a quel palco mentre la band sta iniziando il proprio show. E quell'eloquente espressione sta chiaramente dicendo “fatemi saltare, questa sera voglio strapparmi via la maschera da impiegato, da commerciante, da studente o da bravo ragazzo; questa sera voglio saltare e urlare fino a che gambe e fiato mi reggono!”. Detto fatto: quelle espressioni eloquenti verranno presto accontentate!

Gli Ska-P fin dall'inizio scelgono di regalare alcuni dei loro grandi classici, alternandoli poi con qualche canzone del loro ultimo album Game Over. Ma questo non sarà un problema dal momento che le canzoni che fanno cantare tutto il pubblico sono in grande quantità nel lungo repertorio della band. Solo per citarne alcune delle più note e ben riuscite: Niño Soldado, Legalizaciòn o Mestizaje. Oltre allo show musicale, come accade ad ogni live targato Ska-P, la band regala tra una canzone e l'altra una serie di mini sketch satirici messi in atto da un membro della band. I fan saranno sicuramente stati dispiaciuti nel non vedere Pipi nella parte dello Showman, ma l'idolo dei travestimenti ha abbandonato il gruppo due anni fa. La fionda della protesta ha scagliato i suoi dardi contro più parti. Ha colpito la figura tanto criticata dei toreri prima di suonare Vergüenza; ha poi colpito l'iconica immagine dello Zio d'America prima della canzone Tìo Sam; non potevano poi mancare le critiche feroci al re e alla monarchia spagnola, presa di mira poi anche nell'intervista post-concerto dal frontman Pulpul e da Joxemi.

A livello tecnico possiamo affermare senza tentennamenti che si sia trattato di un concerto impeccabile. Passano gli anni e l'età sopravanza ma le note e la voce di un live della Ska Band spagnola sono sempre identiche alle loro versioni registrate in studio, con l'aggiunta non indifferente che la spettacolarità di un live può donare.

Giunti all'ultima canzone, El Vals del Obrero, la gente è stremata. È stata un'ora e mezza da ricordare ma senza dubbio provante. Per salutare la piazza padovana anche i musicisti sul palco hanno voluto “cazzeggiare” un po alla loro maniera, con tamburi e trombe. Pulpul si congeda visibilmente stremato e in mutande; Txikitin, trombettista, mostra alla platea il contenuto posteriore di ciò che si nascondeva sotto il suo kilt; il resto della band, in modo un po più sobrio ma non troppo, saluta lo Sherwood Festival lasciando i ricordi di una serata epica. Ciò che è rimasto alla fine si può riassumere con tanto sudore, odori di sigarette un po condite, persone entusiaste che si gettano verso i banconi dei bar, ma soprattutto la consapevolezza generale di aver preso parte ad una di quelle notti descritte nelle prime righe. Notti grandi, notti magiche, notti speciali.

 
 
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