Apparat Band live report

Gran Teatro Geox, Padova - sabato 24 settembre 2011

26 Settembre 2011

Sabato 24 settembre 2011 ore 21.00. Il bar del teatro antistante l'ingresso pullula di gente in attesa che aprano le porte al main stage mentre si mescolano il vociferare di accenti diversi al sorseggiare dei drinks. Gente che arriva un po' da tutto il nord Italia (ma non solo) per assistere al concerto di Apparat con la sua band. Già, la sua band...perchè il tour è iniziato da poco e questa sera il nostro non si esibirà nella versione 'single' tipica da dancefloor, ma nel suo nuovo progetto live che vede tastierista, batterista e per questa sera anche il grande polistrumentista Patrick Christensen dei Warren Suicide che si alterna tra piano-basso-chitarra elettrica.
Verso le 22.00 inizia finalmente il concerto che vede in apertura l'esibizione dei Warren Suicide, collettivo berlinese che riesce a scaldare subito il pubblico
soprattutto quando suonano brani che oscillano tra l'electro industrial e il dark.
La cantante mi colpisce in particolar modo grazie alla sua bella voce e all'energia che sprigiona sul palco. Applausi meritatissimi.
Alle 22.30 è il turno di Apparat che esordisce sul palco tra le ovazioni del pubblico, segno che l'artista tedesco dopo dieci anni di carriera  ha ormai raggiunto la piena notorietà anche nel nostro paese.
Se qualcuno si fosse aspettato il classico live elettronico sarebbe stato subito
deluso perchè nella versione 'concerto' i brani per lo più suonati sono tratti
dall'ultimo disco The Devil's Walk la cui uscita ufficiale, come annuncia lo
stesso Sasha Ring dal palco, coincide proprio con il weekend in corso. Un album che ha già fatto discutere la critica per le sue sonorità più psichedeliche e postrock che si discostano quasi completamente dai lavori più elettronici del passato e che a molti non convincono abbastanza. Qualcuno lo ha definito un mix tra Sigur Ros, Thom Yorke e Coldplay ma senza molta originalità.
Ad un primo ascolto il disco può anche apparire un po' lento e mieloso ma come molti altri lavori credo che sia necessario ascoltarlo più volte e in momenti particolari per apprezzarne appieno il significato.
In ogni caso, come dice lo stesso Sasha, questo è un lavoro studiato apposta per essere suonato live e io non posso che essere pienamente d'accordo con lui. Dopo le prime note suonate l'atmosfera si fa intrisa di melodie sognanti e pads aperti che costringono l'ascoltatore a chiudere spesso gli occhi per farsi trasportare lontano..si susseguono brani tratti ovviamente dall'ultimo disco ma anche dal meraviglioso Walls del 2007 in cui i beats elettronici si mescolano alla perfezione con i musicisti sul palco. Apice che secondo me si raggiunge con la bellissima 'Song of los' che suonata e cantata dal vivo acquista sicuramente un valore aggiunto rispetto alla versione da studio. Ma lo stesso discorso vale per gli altri brani. Certo, a volte sembra di ascoltare le atmosfere tipiche dei Sigur Ros o la potenza musicale dello stile dei Coldplay ma tutto questo ha veramente importanza?
La musica in fondo in fondo serve a stimolare la gente e a trasmettere emozioni e credo che in tutto questo la Apparat Band ci riesca benissmo.
Sono ormai le 24.00 in punto quando la band scandisce le ultime note per salutarci tra gli applausi scroscianti del pubblico che richiede a gran voce il bis. Apparat non ci pensa due volte a uscire sul palco, abbracciare la sua chitarra e insieme alla sua band concedere altri quindici minuti di assoluta magia.
Alla fine, che sia piaciuto o no, è bello guardare la gente in faccia e vedere
tanti sorrisi alla fine di un concerto.
Thank you very much, Mr Sasha Ring.

Elix di Strane Strade

 
 
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