Snatura Rock del 13 maggio 2018

Intervista a Eraldo Bernocchi per "Rosebud", agli Zagreb e a Gaspare Bernardi

17 Maggio 2018
h15.15 Intervista a Eraldo Bernocchi per "Rosebud"
Eraldo Bernocchi è un chitarrista sperimentale, produttore elettronico e sound designer italiano. Lo ricordiamo per parecchi progetti dai Sigillum S, alle collaborazioni con Bill Laswell, Mick Harris e Raiz. E ancora gli Obake e i Black Engine. In questo caso mette a fuoco il suo estro compositivo assieme a FM Einheit degli Einsturzende Neubaten alle percussioni e la compositrice e violoncellista Jo Quail che ama il metal e le distorsioni. Il disco è molto pieno di momenti terrorizzanti che danno all'ascoltatore il climax di un film horror con metal industrial che arriva quando meno te lo aspetti. Poi le atmosfere create sulla sabbia che si alza, le seghe che si azionano e i passi simulati dalle percussioni che si avvicinano pericolosamente. In tutto questo le chitarre morriconiane e le melodie incisive del violoncello danno spettacolo del loro suono vivo.
 
h16.00 Intervista agli Zagreb
Dopo "Fantasmi Ubriachi", il loro esordio del 2015, gli Zagreb sono tornati con "Palude". Il male della società che ci attanaglia compare su un po' tutte le canzoni cantate in italiano. Una struttura nella melodia e nelle liriche, molto convincente, sfuggendo spesso alle dinamiche della forma canzone. Momenti di confessioni agli altri o nei confronti di se stessi aprono le canzoni e poi le chitarre e la batteria rimettono a posto lo stato d'animo. Ne parliamo con Alessandro Novello, voce e chitarra. Completano il quartetto: Ermanno De Luchi al basso e ai cori, Alessandro Meneghello, chitarra e sinth e Stefano Bonaldo alla batteria.
 
h16.30 Intervista a Gaspare Bernardi
"Stranger ai home" è l'ultimo album di Gaspare Bernardi che avevamo sentito l'ultima volta sei anni fa per raccontarci di "Cor'n Connexion", l'album dove iniziava a mettere su disco le sue composizioni per corno francese. Una linea molto malinconica che sembra spaziare dentro sé stessa. Anche per questo disco nuovo continua a mettere in risalto lo strumento che ha imparato a suonare sin da giovane. La particolarità di questo musicista è anche il luogo dove compone le sue opere nell'appennino emiliano, lontano da tutto, con il suo orecchio abituato a riportare al cervello e al cuore un punto di vista limpido, senza fronzoli e finzioni. Ad impreziosire le sue composizioni alcuni musicisti d'eccezione, come Ugo Moroni alla chitarra solista, Giuseppe Tortorelli alla batteria e in tre brani Markus Stockhausen e Achille Succi.
 
Francesca Ognibene
 
 

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