Dopo due anni dal singolo "La Nostalgia" arriva "Il Capitano" album di esordio autprodotto di Amato Scarpellino

10 Marzo 2018

Amato Scarpellino
"Il Capitano"
Autoprodotto

“Il Capitano” è il primo album sulla lunga distanza del cantante di Formia. Un disco cantato in italiano per raccontare storie di momenti di riflessione che vogliono andare a fondo e attraverso i ricordi e immagini di quello che sarebbe potuto essere: ci si perde e poi si torna con coraggio alla realtà. Si potrebbe dire che è un disco sui desideri d’amore senza un lieto fine. Anche se ci sono le eccezioni, come la title track, che ricorda il nonno che gli faceva da scudo contro ogni piccolo dispiacere del quotidiano. Una canzone ben strutturata e commovente, sicuramente condivisibile emotivamente con le esperienze personali. Altre canzoni fuori dal filo rosso sono “Se ci sarò” e “Sballo” dove la vita sembra sorridere e così nella prima ci si lancia in una storia d’amore vissuta a pieno in un’estate indimenticabile, mentre nella seconda si scherza e si ride con il proprio stato di innamorato non proprio lucido.
“Una storia bucata” per raccontare una storia finita con tutto il suo dolore. Lei non reagisce più ai gesti d’amore di lui ed è come fosse un fantasma perché si ripensa ai momenti belli ma lei non c’è davvero. L’autore usa la metafora del pittore che dipinge il ritratto del suo volto ma non riesce a ‘mettere amore nei suoi occhi’ parafrasandolo. Si immagina lei con la voglia di fuggire da quel momento che per lui era venerazione perché pensa al sole che le bacia la pelle.
“My love” mette in evidenza le caacità vocali del cantante che, in delle scale di note e flussi emotivi che digrignano i denti e si sogna ancora di lei ma si cercano anche strade nuove per stare bene insieme una volta per tutte.
Tutte le canzoni sono state composte e scritte da Scarpellino e in un secondo momento eseguite anche da Enzo Di Giuseppe alle tastiere, alla batteria, al basso e agli arrangiamenti; Salvatore Illiano alla batteria; Antonio Di Ciaccio alla chitarra e Giovanni Mautone al basso. Ai cori Maria Sarnelli e ancora Enzo Di Giuseppe.

Francesca Ognibene

 
 
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