"Dunkirk" di Christopher Nolan

note a margine della visione

4 Settembre 2017

In "Dunkirk" il nemico non si vede mai,
del resto è un film di fuga più che di guerra,
di uomini che provano a scappare con ogni mezzo,
di sguardi che parlano senza parole, senza possibilità di scelta,
e il mare diventa la frontiera da attraversare,
il luogo della lotta per la vita

le imbarcazioni private, dai traghetti alle piccole barchette con bandiera inglese
che salpano da ogni parte per riportare a casa i soldati
sono il miraggio e la speranza, sono l'ultimo baluardo dell'umano
che resiste alla barbarie.

Ecco perchè ci vorrebbe anche oggi quella flotta di piccole barchette 
che salpano dai porti dell'Europa mediterranea
battendo bandiera internazionalista
portando in salvo i migranti che affogano. 
Ma non c’è niente da fare, oggi quelli che provano a scappare,
quegli sguardi che parlano senza parole, senza possibilità di scelta,
non meritano aiuto.
Anzi quella flotta la boicottiamo e blocchiamo ogni via di fuga.
Perché quel nemico, che nel film non si vede mai, forse siamo noi.

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 ps) consiglio la visione del film in una sala che vi permetta di apprezzare la soundtrack di Hans Zimmer

 
 

 
 
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