Scott Matthew + Agnes Obel Live Report

Sexto Unplugged, Sesto al Reghena (PN)- 1 Agosto 2011

2 Agosto 2011
 - Lisetta

Esco da lavoro e parto per Sesto al Reghena, portando con me quella sotterranea convizione di arrivare sempre in ritardo agli appuntamenti. Puntualmente....non sono mai in ritardo! Squilla il cellulare, è mio fratello.  Puntualmente....non è mai un buon segno quando mi chiama. Mi chiede i programmi della serata, gli dico che sto andando ad un concerto, evito di fare nomi, tanto i nostri gusti musicali sono così lontani , abbiamo un solo minimo comun denominatore: i Korn. Insiste, cedo e rispondo - Agnes Obel e Scott Matthew, ma tanto tu non li conos..... -Bello Scott Matthew, ha cantato dei brani per il cartone giapponese Cowboy be pop! - La sua risposta mi lascia interdetta, metto in tasca questa informazione e parto!

21 e 15 spaccate. Tempo di sedermi e sul palco antecedente l' abbazia di Santa Maria salgono composte la cantautrice danese Agnes Obel e la spalla Anne Muller. Prendono posto rispettivamente al piano la prima e al violoncello la seconda. Timidezza e delicatezza rendono subito ovattata l'atmosfera e un pezzo strumentale come "Falling, catching" rompe lentamente il ghiaccio. Le due musiciste sono empatiche, in sintonia, visibilmente emozionate.  Agnes Obel ci regala bellezza, che non alberga solo nella sua fragile e flemmatica voce, ma anche e soprattutto in quel tocco raffinato, preciso e pulito di pianoforte.

L'album di debutto Philharmonics viene suonato quasi per intero e nonostante il ritmo lento, un'ora e mezza di live scorre via leggera. Il suono è prettamente intimo, classicista e sotto un apparente strato di ghiaccio si cela un' intensa espressività musicale. Si sente che la cantautrice - compositrice è figlia di pianisti ed è cresciuta a pane, Chopin e Bartock.

22 e 45 non proprio spaccate. Un metro e novanta di figuro umano con almeno 20 cm di barba nera, vestito in nero sale sul palco. Prende posto su una piccola sedia, o forse non è piccola, è lui che fa sembrare piccola una sedia dalle normali dimensioni. Si chiama Scott Matthew, è australiano, trapiantato a New York. Accanto a lui il violoncellista e chitarrista Sam Taylor, anche lui piccolo, o forse di dimensioni normali che diventano piccole accanto a lui. Avete capito insomma....E questo omone ha pure delle mani grandi e per gran parte del live suonerà con disinvoltura e leggerezza un piccolo ukelele, che è piccolo a prescendere da chi lo suona!

Al di là di ogni apparenza questo omone ha una voce fragile, sensibile, direi vulnerabile. Il tappetto sonoro che lo accompagna è  intimo e scarno, la vera protagonista è la sua voce, poetica, malinconica, quieta che a tratti sale sale fino a raggiungere sospirati falsetti.  Viene quasi spontaneo accostarlo ad Antony, quello di Antony and the Johnsons, ma la timbrica di Scott conosce più sfumature, più romanticismo.

Da poco è uscito il terzo album del cantautore, "Gallantry's Favorite Son",  ma sono soprattutto le ballate intrise di abbandoni e solitudini del secondo lavoro, quello dal titolo kilometrico (There is an ocean.....) che vengono suonate in questo unplugged. Il finale è magico, è uno di quei finali che ti riempe, ti sazia, ti colma il cuore e anche se provi a spiengere non c'è più posto per nient altro. Scott Matthew ci regala una cover: No surprise dei Radiohead.  Intensa.

Per chi  non conoscesse l'omone dalla barba nera che non mette di certo paura consiglio l'ascolto di White Horse. Sono convinta che ognuno di noi, qualche volta, ha sentito una specie di cavallo bianco scalpitare dentro al cuore, e se non viene liberato....quel cavallo bianco potrebbe ucciderci. Liberatelo!!!!!

 
 

Links utili:
www.scottmatthewmusic.com
www.agnesobel.com
www.sextonplugged.it

 
 

    foto

  • Agnes Obel + Scott Matthew @ Sexto Unplugged
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