Thegiornalisti – Completamente Sold Out

by Aria (Vinylistics)

2 Novembre 2016

Non me lo aspettavo, non volevo crederci, ma ci sono cascata anche io.

È così che finisce la mia recensione sul penultimo disco dei Thegiornalisti. In una sola frase, l’ultima, esprimo inequivocabilmente quanto Fuoricampo mi fosse piaciuto. Quanto, alla fine dei conti, mi avesse conquistato quella prepotente virata sulla strada del suono vintage e le atmosfere degli anni ottanta che un po’ troppi decidono di seguire oggi. I Thegiornalisti poi, in modo particolare, lo fanno con una massiccia dose di esasperazione, tanto da avermi fatto incazzare con me stessa quando ho deciso che la cosa mi piacesse. Oggi, dopo due anni, voglio ripartire proprio da quella frase, da quell’ammissione di colpevolezza nei confronti di tutti quelli che vedono l’evoluzione di questa band come una cosa studiata a tavolino. Completamente Sold Out ricalca in modo marcato i contorni di questo sentiero che li butta a capofitto nel decennio più osannato della storia regalandoci un panorama tutt’altro che scontato.

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Lungo la strada di questi undici pezzi, è vero, si può collezionare man mano tutta una serie di nomi che ne fanno scoprire riferimenti e contaminazioni: Venditti, il Vascone nazionale, Dalla… bella scoperta. Magari per molti questi sono dati interessanti ma arrivare fin qui è semplice, soprattutto per chi segue la band sui social: Paradiso & Co non fanno mistero dei loro gusti, anzi, c’è una sorta di venerazione esagerata per un certo genere culturale che va dalla musica al cinema fino al modo di vivere i più semplici momenti quotidiani. Ciò che invece la sottoscritta ritiene più rilevante è l’effetto di contemporaneità che paradossalmente si riscontra nel complesso di questo disco.

Musicalmente parlando siamo senza ombra di dubbio in territorio del synth pop più puro, edulcorato da una marea di stratificazioni sonore dal sapore vintage anche e soprattutto per la scelta di utilizzare sintetizzatori analogici. Rispetto a Fuoricampo c’è maggiore convinzione nella scelta di questo stile, più compattezza e meno compostezza. Sì, perché il primo aggettivo che viene da pensare dopo il primo ascolto è “sregolato”. Sregolato nelle parole che fluiscono come un fiume in piena. Sregolato nell’abuso di questi riverberi e tastiere figlie di un’altra epoca eppure dannatamente evocative anche per questa che stiamo vivendo oggi. Completamente Sold Out è quindi un disco sregolato, suggestivo, irrazionale e travolgente, fatto per gli innamorati, di quelli che non hanno proprio voglia di tenersi, come dice lo stesso Paradiso.

Ritornelli epici e parole romantiche. Le canzoni dei Thegiornalisti sono canzoni d’amore sfacciatamente pop che sorridono maliziose alle radio e a chiunque abbia voglia o bisogno di qualcosa di diretto e sincero. Parte proprio così, schietta e diretta, la title-track che apre le danze con la sua necessità di buttare fuori tutto, completamente (scusate, non ho resistito), professando l’importanza di non tenersi, di tirare tutto fuori, di esagerare, di perdere anche l’ultimo briciolo di dignità. Che un po’ di ansia ti viene a immaginarti sotto casa di uno a gridargli tutto quello che provi ma sarebbe anche da ipocriti dire che non ci pensi mai. Così inizi a capire che questi pezzi così orecchiabili non sono solo entrati nelle tue orecchie ma hanno anche il potere di aprire la tua testa e leggere cosa c’è dentro. Come quando ti immagini il tuo funerale e la mancanza che lascerai a certe persone e vorresti che il paradiso fosse Sold Out. O quel senso di disagio che non se ne va mai e che però ti fa sentire vivo Tra La Strada E Le Stelle.

Non puoi di certo ascoltarle disteso sul tuo letto le canzoni dei Thegiornalisti. Questi brani hanno bisogno di spazio, di scorrere liberi mentre tu vai. In un posto che possibilmente sappia di casa, di odori che riconosci, di lampioni e panchine che vedi da una vita ma che in una notte diversa ti fanno sentire diverso e ti viene voglia di fare L’Ultimo  Grido Della Notte.

In questa poesia fatta di immagini e dettagli preziosi, c’è tutta la modernità che nessuno si aspetterebbe: ci sono gli amori estivi che cercano di sopravvivere all’inverno diventando amori a distanza, fatti di telefonate come nella sopracitata L’Ultimo Grido Della Notte, di note vocali, quelle che si registrano su whatsapp, in Fatto Di Te o le canzoni riascoltate su youtube in Completamente. È senza dubbio il racconto di quest’epoca che ci dà tutti i mezzi a disposizione per comunicare, esprimere le nostre opinioni, fare le più grandi cazzate con la più estrema facilità. E si capisce allora perché Sbagliare A Vivere ci piace un sacco. Quest’ultima effettivamente proprio ti obbliga a tirare fuori Vasco Rossi ma è un gioco che mi dà più soddisfazioni applicandolo alla scena internazionale. Le sonorità di CSO accelerano e diventano frizzanti in Gli Alberi come dei Beach House più briosi o la conclusiva Vieni E Cambiami La Vita come degli M83 più romantici.

Ma come detto e stradetto nell’ articolo, in Completamente Sold Out tutto è dannatamente, eccessivamente, romantico, diretto. Quasi da sembrare finto. Però come fai a non credere a tutto quello che c’è dentro quest’album, essendo in realtà tutto ciò che vorresti dire/fare/sentire anche tu? E se uno mi viene a cantare sotto casa “Ho voglia di vivere una canzone, voglio viverla con te, fatta male o sbagliata, lunga o corta, l’importante è che resti” io mi sciolgo, punto... continua su Vinylistics

 
 
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