Immanenza. Ipotesi per un cinema a Sherwood 2016

a cura de L'emergere del Possibile

3 Giugno 2016

Immanenza.

Ipotesi per un cinema


Sherwood Festival 2016
Park Nord Stadio Euganeo
Viale Nereo Rocco - Padova#sherwood16


A cura de L'emergere del Possibile

Quest'anno lo spazio Cinestreet dello Sherwood Festival ospiterà Immanenza. Ipotesi per un cinema, tre appuntamenti, uno spazio in cui poter riflettere sulla condizione dell'immagine oggi attraverso le opere di Robert Todd, Morgan Menegazzo & Mariachiara Pernisa, Takashi Makino e Paul Clipson.

L'epoca in cui viviamo è segnata dal proliferare delle immagini, che in pratica la ingorgano: pubblicità, YouTube, telegiornali... Persino la politica è divenuta un fatto d'immagine, e il corpo pare diventar proprio solo nell'istante in cui viene intrappolato in un selfie. Così, l'immagine cinematografica viene a scomparire, o meglio, continua a r\esistere solo confondendosi tra le altre immagini, dunque disfacendosi.

Accanto a ciò, tuttavia, esiste un cinema – spesso sconosciuto, specialmente in Italia – che è ancora in grado di creare delle immagini autentiche, che non si possono confondere con quelle che intasano la realtà. È il cinema dell'immanenza. L'immagine di questo cinema ha a che fare col possibile, è essa stessa un possibile, quindi un qualcosa che, pur avendo essere, non ha realtà e, anzi, molto spesso si pone contro di essa; la realtà, infatti, è ciò che è realizzato, e in questo senso le immagini che la intasano sono reali proprio per il fatto che esse si realizzano e realizzano la realtà medesima: il paradosso del presente è che la realtà non crei più immagini ma le immagini stesse creino la realtà.

La pubblicità, ad esempio, determina il mercato, così come i social network determinano il sociale. All'opposto, l'immagine del cinema dell'immanenza si definisce proprio nel momento in cui essa non abbia nulla a che fare colla realtà, colla realizzazione del reale. Essa, piuttosto, fa proliferare tutti quei possibili che nel reale non si realizzano. Trovandosi comunque sullo stesso piano ontologico del reale, l'immagine del cinema dell'immanenza indicherà dunque una dimensione ulteriore rispetto a quella della realtà – una dimensione, questa, che è tuttavia ad essa coestensiva: un Altrove che è immediatamente qui.

L'immagine del cinema dell'immanenza mostra come, tutto sommato, l'essere, ciò che esiste, non si risolve nella realtà, ma quest'ultima è, semmai, solo una dimensione, un aspetto di ciò che esiste e che non esautora tutte le possibilità che, anzi, continuano a proliferare e a scalfire la superficie del reale; si tratta, allora, di esperire queste possibilità ulteriori, di esistere in maniera differente, di non rassegnarsi al reale: il cinema dell'immanenza insegna a vedere Altrimenti.

Presso lo spazio Cinestreet

Ore 21.00 Proiezioni

 

16 Giugno

La lunghezza di Planck
di Riccardo Vaia e Andrea Piazza

 

23 Giugno

Elysium di Robert Todd

2012 di Takashi Makino

Psicopompo di M. Menegazzo e M. Pernisa

 

30 Giugno

Hypnosis Display
di Paul Clipson

 
 

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