Colonna sonora di un film mai girato - Sherwood Festival, Padova - 15 Luglio 2011

Paolo Benvegnù Live Report

Registrazione integrale del concerto, intervista, foto e report

16 Luglio 2011
 - Lisetta

Report

"Colonna sonora di un film mai girato", ecco come descriverei il concerto dei Paolo Benvegnù. L'articolo determinativo plurale non è un errore di battitura, ma una precisazione: chi ha scritto, arrangiato e suonato Hermann, l'ultima fatica, son ben cinque testoline pensanti, Paolo è solo il megafono concettuale di cinque idee. Sul palco i nostri attori sono 6, anzi scusate 6 + 1, sei preparati e abili musicisti e Hermann, il vero protagonista di questo film. Ve li presento: Andrea Franchi (batteria e organo), Luca Baldini (basso), Guglielmo Ridolfo Gagliano (chitarre e violoncello), Simon Chiappelli (trombone), Filippo Brilli (sax) e...Paolo naturalmente. Ma Hermann chi è? Un uomo che racchiude dentro di sè l'essenza maschile e femminile (her man), che ama la letteratura (Sartre, Melville, Miller) e la mitologia greca (Narciso, Perseo, Ulisse), che parla dell'uomo...da uomo.

Dicevo "colonna sonora di un film mai girato", quindi immagini e suoni presentano lo stesso peso specifico. Dietro alla band rodata e affiatata un proiettore illumina un telo bianco sul quale, per tutta la durata del concerto, si alterneranno illustrazioni scientifiche sull'anatomia umana, sezioni di armi e imbarcazioni, un processo di procreazione, fogliame mosso dal vento....

Hermann viene suonato quasi tutto, come un lungo piano sequenza senza bruschi e improvvisi tagli di montaggio. Prevalgono la grazia, l'armonia, la cura e  il dolce cantautorato d'amor. I fiati impreziosiscono il suono che si fa più orchestrato e corale. I Benvegnù sono a tutti gli effetti una famiglia, si divertono, si comprendono, si emozionano e ci emozionano. L'acme emotivo si raggiunge con l'intensa Avanzate, Ascoltate e un pò tutti noi facciamo inconsciamente un passo avanti, ci avviciniamo e chi ancora stava semplicemente sentendo inzia ora ad ascoltare.
Chi conosce i testi di Paolo Benvegnù sa che sono molto intimi, che annaspano nelle acque torbide del profondo umano offrendo a volte episodi da lamette, ma sul palco il cantautore riesce, di tanto in tanto, a farsi leggero con battute ironiche che strappano diversi sorrisi.
Hermann non ruba completamente la scena, e così vengono sceneggiati altri piccoli fragilissimi film: brani più datati come Il sentimento delle cose, La distanza, Io e il mio amore, l'immensa Cerchi nell'aqua, l' energica e movimentata Troppo poco intelligente, e accenni pure a due citazioni musicali, King of pain dei Police e Alejandro di Lady Gaga (sorridete, non serve storcere il naso).

Lo ammetto, mi sarebbe piaciuto ascoltare e vedere altre classiche sequenze, come Suggestionabili, il Mare verticale (la cui interpratazione di Giusy Ferreri qui non fa sorridere ma storcere il naso) e un pezzo degli Scisma. Poco importa, sono certa che tutti noi siamo stati sfiorati da questo intenso film musicale, l'abbiamo compreso, provando poi ad illuminare di plexiglass le nostre prigioni noir.

Registrazione del concerto

Intervista

Foto

 
 

Links utili:
www.paolobenvegnu.com
www.myspace.com/benvegnupaolo

 
 
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