Veneziani gran signori! - Sherwood Festival, Padova - 14 Luglio 2011

Ska-J Live Report

Registrazione integrale del concerto, report e foto

15 Luglio 2011

Report

Mi dicono che devo sbrigarmi: scappo dalla web tv con la macchina fotografica in spalle e aumento il passo, inizio a correre. Mi dicono che devo fare delle foto in backstage per una tale associazione benefica. Avrei un sacco di domande da fare al gruppo, ma non ci penso, corro.
L' incontro ravvicinato con Furio (ex- Pitura Freska) è del tutto naturale, una persona come un' altra, eppure stringergli la mano mi provoca un' inaspettata soggezione: non sembra amare troppa confidenza.
Imposto la macchinetta e mi preparo allora a scattare:Furio ora è totalmente a suo agio, mi sorride mentre si rigira davanti l' obiettivo assumendo posizioni buffe.
Mi sono dimenticata di quali domande volessi fargli, ma non è importante, devo solo scattare una foto.
Chiudo un occhio, metto a fuoco l' altro, sorrido: click!

Ci rivediamo pochi minuti dopo sotto il palco del second stage.
Qui il pubblico sembra un esercito diviso in schiere: in prima fila, immancabilmente i fotografi che ne approfittano dell' attesa per rubare qualche scatto originale, poi i bambini che si agitano impazienti,come se già sentissero la musica suonare, alcune coppie che si bisbigliano frasi riservate nell' orecchio,convinti che nessuno li stia osservando, amici che sorseggiano una birra raccontandosi del più e del meno, guardandosi di qua e di là.
Ska-j è la musica per tutte le età, una musica che vuol divertire i più piccini,  che vuol colpire i più maturi,è la musica della laguna di Venezia, una musica che è "per il 98 % jazz, e solo per il 2 % ska" come ci tiene a precisare il cantante.

Con la stessa pacatezza con cui mi si era poco prima presentato, Furio avanza sul palco, accompagnato dalla sua band: Alan Liberale, batteria, Luca Toso, sax tenore, Filippo Vignato, trombone, Sandro Caparelli, contrabbasso, Luca Scaggiante, chitarra e voce, U-ge, organo e clavicembalo, Ilenya De vito, voce.
Sono tutti elegantissimi, indossano camicie bianche e pantaloni neri e forse basta la loro presenza per raccontare la loro sensualità.
Cominciano con una canzone dedicata agli immigrati che arrivano in Italia,per continuare con le ingiustizie sociali, quella gente che non sa vivere con amore (da "Vivo con amore" appunto),quella gente, come loro, che sa vivere con modestia (con "So figo").

Cantano in dialetto veneziano, cantano in italiano, in spagnolo, e le tonalità cambiano come le loro lingue. Il jazz così rallenta per diventare blues, poi si agita per farsi ska: in una stessa canzone il ritmo può cambiare di tre o quattro volte, le scale si muovono come i musicisti sul palco, cambiando posto, cambiando ruolo. Luca improvvisamente si fa cantante, Furio sassofonista, ma ci pensa la compostezza di Ilenya a mantenere l' ordine.
Lei è divina: si muove come se nessuno la stesse guardando, il suo sguardo è fisso in alto, dritto sui proiettori, ondeggia sui suoi fianchi improvvisando qualche passo di tango e coccola così, consapevole o inconsapevole della sua eleganza, il suo pubblico, ora sempre più carico.
Nei brevi spazi di pausa tra una canzone e l' altra, Furio ne approfitta per fare dediche speciali alle sue canzoni: augura buon compleanno alla madre che oggi compie ottantasei anni con "Sei una zoccola". Furio ama prendersi in giro, prendere in giro chi lo ascolta!

Alle spalle della gente inizia a piovere ma forse nessuno se ne è accorto: qui pare di stare nella giungla di Mowgli dal caldo che fa, dagli strepitosi assoli blues di contrabbasso, dai "bibidibubidi" del cantante che d' improssivo pare trasformarsi in Balù col rasta,. E' impossibile non riuscire a ballare!

Il concerto è un gran successo e Luca Scaggiante non resiste a confessare a Furio, nel mezzo di una canzone: "Comincio ad amare Padova", e per questo ci auguriamo che tornino.
Presto suoneranno in casa, a Mogliano (VE) e dopo altre date ancora fuori Veneto, per raccontare con allegria il loro mondo di calle e di canali: col loro jazz, vogliono scappare lontano, per poi tornare tra la loro gente.

Il loro segreto è allora non dare confidenza, per imparare a darla: meglio non fare domande, non chiedere risposte, la musica solo col silenzio,si lascia ascoltare,ti pone le domande che cercavi, le risposte che aspettavi.
Meglio fare una linguaccia davanti l' obiettivo, meglio cantare insieme una bella canzone; la storia poi, si racconta da sè. Questi sono gli Ska-j!
Non mi resta,così, che concludere con un inchino:
Veneziani, gran Signori.

Registrazione integrale del concerto

Foto

 
 

www.skaj.it/

www.myspace.com/skajvenezia

 
 
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