Il LA degli Electroadda inizia con un EP omonimo elettrorock

8 Aprile 2016

Electroadda
s/t
Autoprodotto

Il duo degli Electroadda, costituito da Carlo Frigerio alla batteria e Leonardo Ronchi alla voce e alla chitarra, è al suo debutto ufficiale con questo EP omonimo che esce autoprodotto. I ragazzi ci hanno messo un po’ per trovare la direzione da prendere, ma alla fine hanno capito da dove fare iniziare la loro storia musicale. Cinque canzoni che cominciano a mostrare le gesta prolifiche di questi due musicisti che dopo essersi conosciuti hanno trovato un posto speciale dove mettere gli strumenti, hanno scelto un nome e dato il LA. Il suono del disco partendo dall’elettro - fatta di sinth e tastiere - attraversa tutto il background rock del duo che ha composto e rifinito cinque buone prove. Entrando nel merito delle canzoni, la sensazione è - quando si ascolta “A Better Life”che apre le danze - di una gran voglia di psichedelia con l’elettro rock, cantata con decisione, come se la felicità la si potesse prendere da qualche parte a forza. “Star Girl” ha un deciso piglio rock, ma di quello classico e sporcato dalla rabbia di una voce che dice la sua con la gola che brucia, così quella ragazza adesso starà a sentire. Con “Rabbits’hill” torna la psichedelia con chiari riferimenti anche dal titolo ai Jefferson Airplain in una sintonia di vedute e naturalezza che spezza catene e allarga gli orizzonti che nella successiva “Tired intro” si fanno possenti e le chitarre cavalcano i monti silenziosi all’imbrunire. Arriva il finale “Tired” che si fa ballata e raccoglie a sé abbracci e soluzioni sentimentali che esplodono classicamente nel ritornello in uno sfogo emotivo preso bene della felicità.

Francesca Ognibene

 
 
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