Terminal Bar: notti urbane di fine millennio

Piccolo era piccolo, peró disposto su due piani...

8 Marzo 2016

Piccolo era piccolo, peró disposto su due piani. Da fuori non si vedeva, bisognava scivolare attraverso un sottopassaggio che portava direttamente in un cortile condominiale sul quale si affacciavano le entrate dei garages. Una di queste era l'entrata del locale. Un luogo unico, dal design curato nei minimi particolari, un luogo nato per accogliere. Ricordo che partivo in tarda serata da Venezia per sedermi in uno di quei isolati tavoli del soppalco, silenziosi e complici compagni che sorreggevano fino all'alba i miei bicchieri di cubra libre, le mie studiate e stupide frasi, il peso dei pensieri che si affollavano attorno al rosso di quelle labbra che gentilmente si avvicinavano sorridendo.

Girava ottima musica in quel piccolo garage/bar su due piani, una programmazione alla quale ogni tanto contribuivo con serate a tema o con 'confronti SL1200 vs SL 1200', bei dialoghi tra due dj's che non la pensavano proprio allo stesso modo in fatto di elettronica...la splendida esplodente elettronica di quegli anni.

Ricordo una notte dedicata all'allora appena nata Apollo Records con i suoi 12" che giravano incantando quei ragazzi ancora immersi nel rock intriso di tardo post-punk e neo-psychedèlia.

Ricordo si ricordo, anche se la mia eterna corsa in avanti rende sbiaditi i contorni e colora di enfasi, normali nottate metropolitane. Compio uno sforzo di memoria che porta a galla l'eco di un coro...ooooohh oohhhh!!! ma si, certo' UUOOOOHHH UOOOOHHH! OOH OOH! e poi via di assolo tagliente! Caspita se me lo ricordo!!! Quel suono sospeso, quel lento divenire, quella band che non amavo quando riprendeva lo stile Talking Heads... mi son sempre chiesto se fosse un debito di riconoscenza tra fratelli... Quella band che mi faceva letteralmente vibrare quando accelerava di chitarra e basso - oh! quel basso! - o quando partiva di assolo con quel drumming minimale, tanto post-punk...
...Appoggiai il vinile sul piatto - ultimo disco della serata - dissi a bassa voce mentre la porta di quel piccolo garage/bar si chiudeva custodendo al suo interno solo due anime che non ne volevano sapere di alba e giorno a venire. - É cosa di qualche anno fa ma rende ancora, te l'assicuro, perfetto per fine serata -.
Era l'ultimo giro di gin mentre le luci si spegnevano, il volume prendeva corpo, entrava il coro, partiva l'assolo e due labbra si avvicinano gentilmente, sorridendo nella penombra di un luogo che la mia malandata memoria ama ricordare come Terminal Bar.


 
 

 
 

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