Jan Peter Schwalm: The Beauty Of Disaster

RareNoiseRecords

22 Gennaio 2016

Il suono, fidato amico che mai abbandona il percorso rimanendo al nostro fianco per la durata di tutta una vita. Musica che sempre rinasce, si trasforma, reinterpreta il già creato. Una passione quella dell'ascolto, che all'improvviso però può scemare fino a perdersi nella fitta nebbia della stanchezza dettata dalla consuetudine. E' in questi casi che i lavori di valore emergono e ti rimettono in pari con il piacere dell'ascolto. Non è cosa da tutti riuscirci, i sound artists che colgono questo obbiettivo hanno decisamente una marcia in più, una preparazione che va oltre il classico live-set, dietro il loro lavoro non c'è solo manipolazione elettroacustica ma una cultura musicale con salde radici nel suono di avanguardia.
J.Peter Schwalm è un esponente di questa scuola composta da pochi ma ottimi compositori. Conosciuto come live-remixer, forse uno dei migliori, dal vivo riesce a riproporre la performance che lo ha preceduto, offrendo al pubblico una reinterpretazione nuova e soggettiva. Molto interessanti anche le sue elaborazioni di musiche scritte da maestri come Wagner (Wagner Transformed del 2013) o moderni esploratori sonori come i Kraftwerk reinterpretati dal vivo nel 2015 assieme all'Icebreaker Orchestra.
Il suo è un percorso che lo vede al lavoro in svariate realtà artistiche quali il balletto, le colonne sonore per film e radiofoniche. Numerose collaborazioni con ensamble musicali e, forse la cosa che lo ha reso famoso ad un pubblico più vasto, il suo connubio con Brian Eno con il quale ha suonato dal vivo e composto l'album “Drawn For Life” uscito per la Opal dello stesso Eno nel 2001.


The Beauty Of Disaster è una vera e propria opera musicale, nella quale si sviluppano temi cari al all'esperienza jazz e contemporanea, ampliando al contempo la visionarietà di un suono elettronico che esce dagli schemi classici legati alla figura del sound artist con il suo laptop, avvicinandosi ad una contemporaneità che mantiene però una carica melodica cara al suono di derivazione ambient. Musica cinematica che vive sul confine tra lirismo e fredda descrizione di una modernità dirompente che sviluppa il suo fascino dosando in modo unico la componente elettronica e quella elettrica ed acustica. Un apporto dato da chitarre, basso, pianoforte, batteria, viola, organo e grand piano.
Per insoddisfatti ricercatori con il cuore tutt'altro che in pace.

 
 

 
 

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