Editors – In Dream

by Aria (Vinylistics)

14 Ottobre 2015

Muoversi: per tutti è una scommessa, poi per alcuni diventa una vera e propria sfida.

È un discorso molto semplice: all’inizio è tutto una scommessa. E il senso appare abbastanza chiaro se si pensa soprattutto al territorio inglese e alla sua vasta produttività in fatto di band che spuntano come funghi, tutti pronti a dire e a dare qualcosa al mondo del cosiddetto alternative- rock. Poi si sa, c’è chi riesce ad affermarsi, chi è diventato un vero e proprio punto di riferimento nel panorama mondiale e chi invece è finito semplicemente nel dimenticatoio. Tutto dipende da come ti muovi. Perché se poi ti muovi e i tuoi passi creano un po’ di casini, beh.. la sfida verso te stesso è inevitabile se vuoi tornare a muoverti in una direzione che ti porti avanti, verso il futuro. Gli Editors dopo dieci anni e più di carriera non hanno certo bisogno di presentazioni e vanno indubbiamente posti tra i nomi di rilievo della scena rock britannica. Ma. Ora come ora si trovano esattamente al centro della strada e la sfida, nel corso di questi ultimi anni, è diventata inevitabile. Le cause sono tante e diverse e onestamente nessuna di queste può essere trascurabile se si vuole davvero capire di cosa stiamo parlando. A partire dai millemila richiami sonori a nomi sacri come Joy Division che inizialmente li faceva peccare di troppa poca personalità (però qui vorrei spezzare una lancia a loro favore e soffermarmi un attimo per contare quante band dovrebbero essere stroncate se volessimo pensare alle scopiazzature ispirate a Ian Curtis&Co. Tipo che non ne usciamo più e ci conviene ascoltare Nek per tutta la vita) poi l’inevitabile confronto con gli Interpol che non sono mai riusciti a sostenere con convinzione. Poi le dinamiche un po’ confuse della loro evoluzione musicale. L’allontanamento di Urbanowicz dal nucleo e la conseguente virata sonora. Insomma, tanto ci sarebbe da dire sul percorso dei ragazzi from Birmingham ma il risvolto della medaglia nel loro caso presenta una varietà di perle che, onestamente, mettono a tacere gran parte delle critiche che si potrebbero muovere nei loro confronti.

Tutto questo per dire, da loro fan, che gli Editors hanno da sempre questa straordinaria capacità di interdire chi li ascolta e un attimo dopo rimediare con qualcosa di wow. Un percorso, a mio parere, altalenante ma che dopotutto di sorprese ne ha sempre regalate.

1-Editors-Nov-2012-by-Matt-Spalding

A due anni di distanza da quel decisamente NO che ha rappresentato The Weight Of Your Love tornano su piazza col quinto disco intitolato In Dream.

Ora, a prescindere da tutto quello che di positivo e negativo si possa dire su questa band, l’unica cosa certa (e fondamentale) da tenere a mente per approcciarsi a questo lavoro sono tutte quelle canzoni – da Bullets a Ton Of Love – che, anche se diverse tra loro per genere, significato, differente pubblico che hanno conquistato, disco dopo disco ci hanno rilasciato i tasselli giusti da mettere insieme per capire chi sono davvero gli Editors. Si deve partire da qui.

Ed è proprio sulle note di No Harm, non a caso messa come apripista, che questa gran cavalcata di emozioni mi sembra prendere la giusta forma: una ballad minimale, sonorità elettroniche poco invadenti che accompagnano la voce di quell’adorabile Tom Smith che entra subito sotto pelle e l’incantesimo ha inizio.

In Dream è stato registrato in Scozia e poi mixato a Londra da Alan Moulder....continua a leggere su Vinylistics

 
 

    video

  • Editors - No Harm (Official Video)
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