Il fenomeno Sleaford Mods

pensieri attorno all'ultimo "hype” della musica inglese

24 Luglio 2015

..e poi, cosí all'improvviso, le pagine si riempirono del loro nome:Sleaford Mods.

Ora te li vedi ovunque, ovunque leggi recensioni entusiastiche e continui a porti quella domanda che da sempre ti ponevi ascoltando i loro lavori: "perché?".
La miscela che li rende "fichi" agli occhi dei molti é formata da una dose di disperazione da periferia condita da sguardi che riflettono disoccupazione e tanto alcool. Da un suono per nulla accattivante, minimalissimo nel suo campionare e riprendere uno stile simil-punk per agé esasperati e disperati e da liriche basilari per far funzionare tutto l'ambaradam.

Osservazioni: chapeau! Formazione probabilmente interessante, ma per chi? Quanti fruitori italiani di musica "alternativa" (uff! un vero conflitto interiore usare questo termine) conoscono alla perfezione la lingua inglese e le sue declinazioni dialettali? Perché, e sottolineo il perché, tutto il valore contenuto nel messaggio diffuso dai due sta nello spoken word si, che proprio non é rap ma una sorta di mitragliata vocale senza regole che puó risultare molto pesa se non si é in grado di tradurre simultaneamente.

Riassumo: i due non dicono molto di nuovo, quel poco che dicono non é suonato, al limite campionato e per nulla attraente dal punto di vista musicale, a meno che non  si sia patiti dei campionamenti e del mash-up. Ció che dicono é interessante ma lo dicono con un linguaggio e una pronuncia per noi ostica e qui apro le scommesse per vedere quanti, qui in Italia, riusciranno a capirli traducendo simultaneamente le liriche.

É un nuovo linguaggio che sostituisce quello di rivolta caro al punk primigenio con un altro, disincantato e ancor piú incazzato. Uno spoken word che se ne fotte delle rime care al rap, viaggia libero e violento, un pensiero da classe post-disoccupata alle prese con la tragedia del quotidiano, in una periferia sempre piú sconfinata, lí dove un tempo si campava con la speranza nel cambiamento.

Un pensiero universale certo ma, lo ripeto, quanti musicalmente antagonisti e italioti riusciranno a comprenderlo e quanti agiteranno il nome di questa band e le copertine dei loro dischi solo ed esclusivamente per seguire la nuova e ultima MODA prima di passare velocemente ad altro?

 
 

 
 
loading... loading...