Live Report Korn @ Piazzola Sul Brenta (PD) 28 Giugno 2011

They're Fuc***g Back!!!

30 Giugno 2011

E dicono che il numetal è morto già da un pò...sarà ma con tutta questa mania di zombie mi sa che il genere sta risorgendo dalle tombe. L'anno scorso i Deftones ci hanno regalato una perla come Diamond Eyes, i Limp Bizkit escono in questi giorni con il nuovo lavoro che sembra allineato al vecchio sound, In Italia calano nel giro di 20 giorni gli stessi Bizkit, gli Slipknot e i protagonisti del nostro report, i Korn....
Se il Nu metal è morto viva il Nu metal!!!

Con l'allegra brigata di Crossover ci avviamo verso l'entrata dell'anfiteatro Camerini notando come l'età media si attesti sulla trentina, segno che l'evento ha richiamato a raccolta tutti i fan di vecchia data, i Children of Korn, prendo questo per un buon segno (i pischelli, fan dell'ultim'ora proprio non li digerisco...) anche se, sentendo le chiacchere pre concerto, siamo tutti abbastanza scettici sulla tenuta dei californiani e sulla loro attitudine...
Arriviamo all'interno dell'area concerti che i Linea 77 se ne sono andati già da un pò, scoprendo che non hanno lasciato chissà quali ricordi, e ci ascoltiamo la band di supporto, gli Stillwell, dove il buon Fieldy suona la chitarra e Wuv del P.O.D. è dietro alle pelli.
Di questo gruppo ci rimangono in mente solo due cose, la cover di Boom dei P.O.D. e il fatto che il modo di cantare del frontman cambiava in base alla presenza o no del cappellino in testa (rap con cappellino, metal senza cappellino). Sicuramente un gruppo che non cambierà la storia.
Finalmente è quasi il momento, veloce salto al bar per "dissetarsi" (al "modico" costo di 5€ a cranio) e ritorno in platea mentre sul palco un DJ anfetaminico cerca di allietarci l'attesa (progetto miseramente fallito tranne per qualche accenno di Pantera e Rammstein).
Sono le 22.00, si spengono le luci e comincio ad aver paura di questo ritorno dei Korn, che non siano all'altezza, che siano la pallida controfigura di se stessi (come per l'album Korn III - Remember Who You Are), che per l'ennesima volta un gruppo storico della mia vita mi deluda...Entra Luzier alla batteria (paura paura paura paura), entrano i due turnisti rispettivamente tastiere/effetti e seconda chitarra (paura paura paura paura), entrano Munky e Fieldy (paura paura paura paura), mi sembra l'inizio di Blind (paura paura paura paura), entra Davis in Kilt, (paura paura paura paura...ma un pò meno), è effettivamente Blind.....Esplosione, delirio e ciao ciao paura. I Korn sfoderano una prova decisamente convincente riuscendo dove hanno fallito con il loro ultimo lavoro in studio, cioè ricordarsi chi sono.
I californiani in un ora e mezza di set (un pò pochino per la verità) hanno proposto il meglio del loro repertorio pescando a piene mani dal primo Self Titled (Blind, Ball Tongue, Faget, Shoot and ladder con intro di cornamusa!!!) passando per Follow the Leader (le intramontabili Got the life, Freak on a leash, e una It's On da paura) e Issues (Somebody someone ha alzato le mattonelle, Make me bad, Falling away from me). Un pò meno rappresentati invece i lavori post Issues anche se Here to Stay, Right Now, Y'll want a single, Toughtless fanno sempre la loro porca figura. Un Jonathan Davis molto carico ma meno grintoso di un tempo (beh l'età passa per tutti) ha interagito parecchio con il pubblico regalandoci perle che pensavo ormai perse per sempre, ma il vero eroe della serata è stato Luizer dietro le pelli, un vero fabbro, con una tecnica e una potenza invidiabili (uniche "pecche": la malsana abitudine di roteare e lanciare le bacchette in continuazione, non siamo al cirque du soleil, e la batteria con la scritta korn che si illuminava....troppo trash!!). Fieldy l'ho trovato un pò statico e meno partecipe di quanto ricordavo, anche se il suo apporto sonoro si è fatto sentire alla grande. Munky invece ci ha regalato una delle tre Cover della serata, per la precisione Time dei Pink Floyd, molto molto bella. Oltre ai Pink Floyd i Korn hanno omaggiato i Queen con We will rock you e i Metallica con l'indimenticabile One, che ha scatenato ovazioni molto convinte da parte dei kidz sotto il palco.
Si avvicina la fine del concerto e Luzier ci ragala un assolo di batteria degno dei miglior concerti metal tradizionali esaltando il pubblico, il tempo passa, arrivano le 23.30 e i Korn salutano tutti con il classico lancio di plettri, bacchette e addirittura pelli della batteria. Riprendiamo fiato dopo questa corsa dal '94 ad oggi concentrata in 90 minuti, 90 minuti ad altissimo livello, 90 minuti che ci rimarranno parecchio nella testa e nei ricordi, 90 minuti che nessun fan dei Korn doveva perdersi...
I Korn sono finiti?? Viva i Korn

Giamma For Sherwood Live Reporter

 
 

Lunatik

Zedlive

 
 

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