Come un’anima migrante - Sherwood Festival, Padova - 22 Giugno 2011

Almamegretta & Raiz Live Report

Registrazione integrale del concerto, intervista, report e foto.

27 Giugno 2011

Report

Come un’anima migrante, Mercoledì sera del 22 Giugno, son capitato allo Sherwood Festival alla ricerca delle radici profonde degli Almamegretta che, da ora, chiamerò Alma.
Devo dire la verità, gli Alma non sono un gruppo che seguo o che ascolto spesso. Parlando con Valentina, moglie del batterista conosciuto dietro le quinte, gli raccontavo che a casa ho un loro CD, ma che non ricordavo né in che modo lo avessi avuto né il titolo dell’album. Che figura!!! Tornato a casa l’ho “rispolverato” subito scoprendo il titolo “Sciuoglie ‘e Cane” CD del 2004. Ah ah ah ah
Da quel CD li conobbi e mi rimasero in mente per la loro sonorità ambient e un po’ reggae che, ovviamente, essendo dj e conduttore di una trasmissione reggae (Zion Train), non disdegno di sentire.
Ho iniziato dicendo “Come un’anima migrante”, (significato nome del gruppo Almamegretta), perché, in verità, non avevo in programma questo concerto. Una telefonata di Mr. Robinson della trasmissione Reggae di Sherwood, mi propose di vederlo, sentirlo e scrivere poi un report per la radio; questa proposta mi sembrò subito molto interessante.
Posso già accennare che il concerto mi è piaciuto molto, e sono contento di aver avuto la possibilità di conoscere meglio gli Alma, vederli dietro le quinte, parlarci e notare i loro cambiamenti negli anni, compiacendomi poi per il loro andamento sempre più reggae e dub.
Arrivato abbastanza presto alla “foresta di Sherwood”, l’ambiente era ancora in preparazione ed è stato bello vivere anche questa situazione. Le bancarelle stavano aprendo ed esponendo tutta la loro merce tra colori e profumi di cibo; il gazebo della Web Tv era on-line, si stava registrando uno delle tante nuove trasmissioni. I preparativi continuavano con i ragazzi dell’organizzazione, indaffarati ad aprire i bar, sistemare panchine, tavoli e ritoccare le ultime cose nel palco. La vera situazione, quella a cui stavo andando incontro, era dietro le quinte con gli Alma dove tutto è ben nascosto.
Fu lì che conobbi “il fiorentino”, (lo chiamavo così per il suo simpatico modo di porsi, “alla fiorentina”) ovvero Forconi Fefo, il chitarrista, che insieme a Valentina, moglie del batterista, mi diedero la scaletta che avrebbero suonato per poi parlare in maniera concisa degli Alma. Mi spiegarono che quest’anno ricorreva il ventennale della nascita del gruppo; vent’anni in cui si fecero conoscere ed ebbero molti cambiamenti: sia per quanto riguarda la formazione del gruppo, sia per il genere, ora più reggae e dub rispetto a prima. Questo cambiamento avvenne grazie all’influenza di Marcello Coleman, (altro cantante insieme a Raiz degli Alma), ma soprattutto grazie all’influsso Dub di Neil Perch, membro e fondatore degli Zion Train che sfortunatamente per me... non c’era.
Ancora dietro le quinte, mentre chiacchieravo con i miei nuovi amici e il caldo di quella sera mi scioglieva in una pozza di sudore, Roby intervistava Raiz, cantante degli Alma per la Web Tv di Sherwood. Qui ho notato una gran rigidità in Raiz, forse un apparente nervosismo espressivo, molto serio e composto mentre rispondeva alle domande di Roby mangiando un frutto. Questo clima abbastanza teso grazie a Roby e una sua improvvisa gag, rilassò gli spiriti con un’imbarazzante ma simpatica risata. (Roby, seduto sull’estremità della panca, girandosi verso la telecamera, fece alzare la parte opposta della panca cadendo quasi a terra –Ahahahah- questa è per te Roby!).

A fine intervista, un saluto al “fiorentino” e Valentina, un boccone veloce con Roby e pronti per il concerto.
Con l'ultima forchettata in mano iniziò il concerto senza nessun saluto, discorso o presentazione.
Trafelato e armato di birra la mia birra e mi spostai di fronte al palco per sedermi sulle panche del bar centrale di Sherwood e godermi per bene il concerto.
Iniziò a suonare il nuovo gruppo di Raiz che mi piacque molto. Era strano, diverso da quel che conoscevo degli Alma. Molto elettronico, due mixer e un tastierista facevano suoni elettronici molto ambient e chillout con sonorità arabe, o comunque mediorientali. Un buon ritmo, veloce, ballabile, con suoni di terrabuche e strumenti mediorientali in cui Raiz cantava con stile e sonorità perfetta al genere. (Sembrava la voce di preghiera che si ascolta dagli altoparlanti delle mecche).
L’ambiente si faceva sempre più caldo, le luci in lontananza delle bancarelle, la gente che iniziava ad affollare sempre più il festival, e sotto al palco, piano piano, il cemento che si vedeva di fronte al palco scompariva. Ragazzi, giovani, non più giovani, famiglie, bambini: tutti richiamati dal concerto degli Alma e dalla possibilità di vederli per solo un euro. Possibilità che ha richiamato molte persone che forse non sarebbe venute a seguire il live degli Alma. Tutto ciò è stato molto positivo, sia per l’afflusso di gente sia per gli Alma, che hanno potuto così farsi conoscere ad un pubblico molto eterogeneo.
La serata e il concerto ormai avevano preso il giusto andamento ed io potevo guardare la gente che ballava e che si divertiva insieme al concerto e in compagnia di amici che si fermarono con me a guastarsi l’ottimo concerto, anche loro, colpiti e compiaciuti da questo sound.
Finalmente salirono sul palco gli Alma con Coleman e iniziarono le vibrazioni con influenza dub e reggae, (anche qui abbastanza elettronici); alcuni pezzi mi ricordavano i Black Uhuru. Qualche pezzo ancora ambient, rock ma marchiati tutti ormai reggae e dub. Il loro stile, insomma, è cambiato! Per concludere il concerto, gli Alma insieme a Raiz, anche loro, stile quasi del tutto reggae e Dub.
Una pecca, a mio parere, è stato il fatto che non abbiano accennato nessun discorso per introdursi né all’inizio né in itinere.