Stasera a Fontane di Villorba (TV) lo spettacolo dei Manimotò

Tomato Soap al Teatro del Pane

Due mariottenes portés a rappresentare un rapporto fra uomo e donna che si incrina fino alla violenza.

17 Aprile 2015

TOMATO SOAP una commedia che analizza il rapporto fra uomo e donna, e lo fa anche quando questo rapporto può diventare non positivo ma violento. A rappresentarlo i pupazzi di Manimotò, in uno spettacolo che affronta un tema delicato con un tocco lieve e un linguaggio visuale, ironico, muto, accompagnando gli spettatori al limite della risata laddove la tragedia diviene grottesco. Seguiamo le vicende di Gianni e Gilda dal loro primo incontro, l’innamoramento, la costruzione di una vita insieme, fino a diventare spettatori dell’incrinarsi del rapporto e della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Cogliamo le ritualità malate che si insinuano nella coppia e la malintesa capacità di perdono che ne sostiene la terribile sopravvivenza. Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, marionnettes portés, manipolati a vista dagli attori. Ma la storia dei pupazzi è anche il gioco della coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna. 

La scelta di utilizzare dei pupazzi nasce dal tentativo di evitare la retorica facilmente associabile al tema. Il pupazzo ha una sua forza intrinseca: bypassa la prudenza etica, guarda il pubblico negli occhi, inducendolo a un’immedesimazione più immediata e primitiva. La sua poetica, basata sull’azione, suscita emozioni in modo fisico e diretto, le amplifica ed esaspera, le porta all’estremo, oltrepassando il reale attraverso il grottesco ed evitando le trappole del melodramma. Il pupazzo permette anche agli attori l’inversione dei sessi, costringendo tutti a misurarsi con gli stereotipi e i pregiudizi di genere, imponendo una posizione scomoda, che obbliga a una riflessione più complessa.

La cena inizia alle 19.30. Lo spettacolo alle 21.30. Per informazioni: [email protected]

Manimotó scaturisce dall’incontro di due attori-artigiani, Ariela Maggi e Giulio Canestrelli. Si dà un nome nell’ottobre del 2012, ma difficile è stabilirne una data di nascita. La poetica della compagnia risponde alla scelta di mettere in scena temi di importanza civile utilizzando il linguaggio del teatro di figura, spesso relegato, in Italia, al teatro per l’infanzia. Lo spettacolo ha vinto il concorso “Teatro voce della società giovanile” indetto da Endas Emilia Romagna e Itc Teatro ed è secondo classificato al “playFestival”, indetto da Atir e Piccolo Teatro di Milano.

 di e con ARIELA MAGGI e GIULIO CANESTRELLI
regia: LYDIE LE DOEUFF sonoro IOSONOUNCANE luci: GIOVANNI MILANESE costruzione pupazzi: ARIELA MAGGI E GIULIO CANESTRELLI coaching manipolazione pupazzi: MONICA VARELA COUTO coproduzione e distribuzione: QUESTA NAVE

 

   
 
 
 
   
 
 
 
 

https://www.youtube.com/watch?v=mlY7GJoegXw

 
 
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