UB40 live report

di Mattia di Carlo

8 Aprile 2015

Un concerto piacevolmente strano, tra grandi aspettative e poca attenzione.

Sabato 28 marzo è stata una data attesa da molti fan della musica reggae in chiave europea.
Sul palco del Gran Teatro Geox i giganti del reggae inglese hanno però deluso un pò le aspettative.

La formazione storica di Robin Campbell e Brian Travers, priva di Ali Campbell (Voce e chitarra), Astro (tromba) e Mickey Virtue (tastiere), è completata da Laurence Parry agli ottoni, Martin Meredith al secondo sax e Tony Mullings alle tastiere.

Il concerto ha inizio con qualche minuto di ritardo per far affluire il pubblico.

Dopo poco si intuisce che qualcosa non va: la voce di Duncan Campbell (in formazione dal 2008) è poco limpida ed il grandissimo sax di Travers si sente appena, nonostante egli sfoderi una grinta da ventenne e una quantità considerevole di sudore da schizzare addosso alla gente, che piace.
La prima metà della performance è quindi segnata da sguardi perplessi tra il pubblico e poco ballo.

Nella seconda parte, galvanizzati dai continui applausi del pubblico e dalla qualità dell'audio sistemata a puntino, esplode tutta la potenza dei fiati ed il timbro molto piacevole di Duncan, che con Red red wine fa chiudere gli occhi ai più nostalgici e gridare a tutta voce i più giovani. Nel finale la classica Can't help falling in love di Elvis è da brividi: curata, bella e toccante.

Lo spettacolo nel suo complesso è lineare ed orecchiabile, senza però particolari novità; forse è mancata quella cura in più nei dettagli scenografici e quel pizzico di malizia in più che necessitano i grandi del panorama rock per tenere il palco come si deve.

 
 



 
 
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