SOLO A CAPPELLA CONCERT

Bobby McFerrin Live Report

Teatro Comunale, Vicenza - 25 Maggio 2010

26 Maggio 2010

Per chi non lo conosca, Bobby Mcferrin è quello di "don't worry be happy"
brano tormentone di una quindicina di anni fa, costruito su sole basi vocali, la specialità di Bobby: cantare e suonare tutto con la sola voce.
Per chi sa già di chi stiamo parlando, sa anche che è meglio non ricordarlo per quel pezzo.
Mcferrin è uno di quegli artisti che dedicano la vita alla pura ricerca musicale e per "fare cassa" appaiono fulgidamente con un hit per poi ritornare ai loro studi e nella alla loro nicchia di specialisti.
E lo si capisce subito al teatro comunale di Vicenza, inizio alle ore 20.00 in punto -come ricordato fino alla nausea da tutti gli operatori del teatro- non esattamente un orario rock, ma tant'è…
Oltre all'orario insolito, quello che colpisce è proprio quello che non c'è:
niente gruppo, niente strumenti, niente di niente sul palco, giusto una sedia e qualche spia e già noi ci preoccupiamo: "mio dio, qui sarà una palla mortale, ci addormenteremo tutti, salviamo donne e bambini, ecc…" a posteriori rideremo della nostra ingenuità.
Si spengono le luci ed eccolo li che comincia ad arpeggiare su scale che partono dal basso profondo fino al "do" da tenore, mica male come estensione!
Comincia con una ninna nanna che sa di Africa, e già conquista tutti. Dopo 5 minuti si capisce che siamo di fronte a qualcosa di veramente unico.
Un'altra cosa che colpisce per l'assenza è la mancanza di braccia alzate con i cellulari, situazione ormai immancabile ad ogni concerto, dove è d'obbligo portare la prova della propria avvenuta presenza.
Qui non è così, si è qui per ascoltare e basta!
Intanto Bobby passa dall'Africa a un paio di blues vecchio stampo, di quelli veloci che parlano di terra promessa, dei work's songs e di quei blues "dai letti caldi caldi", roba vecchia e che sa di sudore e pelle nera, come lui d'altronde.
Risale ancora nella cronologia dei generi passando poi per i Beatles e James Brown, tutto solo ed esclusivamente con la sua voce.
Ma come fa? Provo a spiegarlo: le parti ritmiche e gli accenti sono dati dalle mani che battono sulla cassa toracica e dalla respirazione, le linee di basso sono inserite nelle linee liriche quando ritorna dalla respirazione all'interno della sillabazione, inserite come delle microcelle di note di basso nel cantato vero e proprio, insomma fa linea di canto e di basso contemporaneamente. Com'è possibile? Questo è Bobby Mcferrin!
Se non fosse bastata l'assenza dei cellulari per capire che in sala c'è gente che di musica ne mastica parecchia, se ne ha la prova certa nella seconda parte del concerto, dove si apre con l'arpeggio -sempre fatto a voce- del primo preludio dal "clavicembalo ben temperato" di Bach ed un coro di persone mescolate al pubblico intonano l'ave maria di Gounod -eseguita sulla stessa tonalità-.
Ed inizia anche la parte più divertente: Bobby comincia a chiamare a caso gente sul palco e a duettare, tipo: voglio sul palco una cantante! ed ecco che arriva sul palco una ragazza ed insieme intonano "the lion sleeps tonight" dei Tokens. Mah, è preparata penso io…la cantante canta bene, troppo bene perché sia un caso…
Ed invece no, chiama un altro, e fanno una improvvisazione lirica su di un'opera, ed un altro, ed un altro, e via di improvvisazione, perfino del rap!
Tutto scherzandoci sopra e decidendo al momento cosa cantare!
Poi fa cantare il pubblico intero: lui stesso canta una nota e la fa ripetere al pubblico, poi fa un salto con le gambe di un metro a destra e da una nota diversa, poi risalta dov'era prima ed il pubblico ha capito: ad ogni salto si canta una nota, salto a destra?
nota più alta, salto a sinistra? nota più bassa, fino a formare un immaginario accordo di settima, il tutto senza bisogno di spiegarlo a parole, è stato automatico…e lui al solito pronto ad improvvisare sull'esperimento dirigendo con le mani il pubblico per dare gli accenti, le pause e quant'altro.
Eh si, c'era gente che di musica ne masticava, non è stata sbagliata neanche una nota: fantastico!
Ed ecco la perla: " voglio 30 cantanti sul palco" in realtà ne vanno molti di più, ma chi se ne frega, chi vuole cantare canta, ormai il clima è assolutamente famigliare e la ritualità del concerto è saltata del tutto, ora si è ad una serata tra amici. Insomma, Bobby organizza il coro per 4 sezioni -da notare la usuale mancanza di tenori- e da sezione a sezione li imbocca su quello che devono cantare, appena la sezione memorizza passa alla seguente, il tutto senza parlare ma solo cantando! Poi dirige il tutto azzittendo prima i soprani, poi i tenori, poi insieme e così via, davvero spettacolare.
Grazie all'entusiasmo e all'ovazione, esce di nuovo per il bis, si mette in mezzo alla sala e comincia a parlare con noi: "Non posso più cantare, non ho più voce, ma chiedetemi quello che volete" e a turno ci si alza e si chiedono le cose più banali: hai un sito? da dove vieni? canti a Londra prossimamente? conosci questo o quello?
E lui pronto a rispondere e a scherzarci sopra,
oltre ad essere bravo è anche umile e simpatico,
quand'è che ripassa in  Italia?
Non vedo l'ora di rivederlo!

 
 

http://it.wikipedia.org/wiki/Bobby_McFerrin

http://bobbymcferrin.com

 
 
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