Italians di Giancarlo Rado

ZTL Wake Up: occupazione ex Caserma Piave, Treviso

11 Novembre 2014

ZTL Wake Up, ha sollevato il problema degli spazi abbandonati di Treviso, l'ha fatto di suo, in modo pacifico, creativo, partecipato, risvegliando l'attenzione e stanando il conformismo della nostra città, che necessita di ritrovarsi intorno a valori forti, semplici e condivisi.

I concerti, le mostre, i dibattiti tenuti in questi "non luoghi", hanno favorito una nuova aggregazione tra le persone: un segnale che Treviso aspettava da tempo.
L'attuale occupazione dell'ex caserma Piave è un'occasione per poter dialogare e progettare un futuro tutto da scrivere; spero che tutto ciò non si concluda con un atto di forza, ma che continui questa primavera di idee lungamente attesa.

Giancarlo Rado

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Viaggi, persone, esperienze che mi hanno riportato qui.

Giorgia Schiavon, ex caserma Piave, Treviso


Ciclofficina, lezione di vita. Troveremo salite impegnative, a volte impossibili. Ci saranno poi discese, meritate discese. Dobbiamo seguire un percorso, un tracciato imprevedibile, un sentiero impervio e come nella bicicletta la nostra forza sarà data dalla nostra volontà di raggiungere il traguardo. Assieme arriveremo lontano, lì dove in solitaria non potremmo mai arrivare.

Giovanni Teano, ex caserma Piave, Treviso

"La Righetto fomenta l'odio, appoggiando a chiare lettere l'aggressione al nostro segretario", dice il leghista Mario Conte, "ha usato parole di inaudita gravità: mi chiedo cosa diventerà la Piave se quei ragazzi resteranno lì" La Tribuna di Treviso, 9/11/2014

Gaia Righetto, collettivo ZTL, ex caserma Piave, Treviso


Marta Carraro, ex caserma Piave, Treviso 


Erika Marchi, Tina Fasan, Gaia Righetto, ex caserma Piave, Treviso

Molti amici e conoscenti continuano a dirmi: "ma perché perdi tempo con ZTL, hai 40 anni e adesso poi che sei diventato papà, la città è piccola, devi pensare al tuo lavoro", io davvero non capisco perché è proprio perché ho un bambino che mi dedico al movimento, mi piacerebbe lasciargli una città migliore di quella che ho trovato io.

Fabrizio Urettini, ex caserma Piave Treviso

Dodici volte.
Qui ed ora.
Guardare ed ascoltare.
Qui ed ora.
Ho deciso di restare
Vale solo il qui ed ora
Non è il tempo delle mie parole (Gaia Righetto)

Luca Orazio, Nicola Vendraminetto, Gaia Righetto, ex Caserma Piave, Treviso

Non sono speciale, vorrei esserlo, ma non lo sono. Vedo continuamente i miei sogni realizzarsi nella vita degli altri. Sono sola, non vedo mio padre da mesi perché si sta facendo un'altra famiglia da un'altra parte lontano da me. Mia madre torna la sera tardi, mi dispiace, non riesco a parlare. Mio fratello è sempre via. Non parliamo d'amore. (...)

Anna Brussi, ex caserma Piave, Treviso

Quando è arrivata Amalia ho scoperto che del resto del mondo potevo anche infischiarmene. Oggi io mi sento completa e utile solo se sono con lei, ancora meglio se c'è anche il suo papà.

Il mio piccolo mondo composto di tre persone, ora è tutto rosa.

Marilena Ferrara e la figlia Amalia, ex caserma Piave, Treviso

Un giorno ... anzi una notte girava una notizia... di una stella caduta... e in molti ci siamo... WAKE UP, perché se ridi, per favore, fallo per davvero ... dentro la vita.... questa

Enzo Lattanzio, educatore, ex caserma Piave, Treviso

Consapevoli del contesto, un posto così potrebbe essere in ogni parte del mondo, e noi anche. (...)

Michele Carraro, ex caserma Piave, Treviso

Con le nostre vite non si gioca.

Mattia Barbirato, ex caserma Piave, Treviso

disperata mente

Tina Fasan, ex Caserma Piave, Treviso


Marco Zilio, ex caserma Piave, Treviso

Sto lavorando per ZTL.

Ranieri Cunial, ex caserma Piave, Treviso

 
 

Giancarlo Rado, trevigiano, musicista ed insegnante, fotografa il nordest entrando nelle case delle persone, nei luoghi di lavoro e di aggregazione, descrivendo così una società in cambiamento tra sogno e disincanto, ma ancora legata al suo mondo d’origine fatto di pastori, contadini, artigiani, piccoli commercianti, impiegati, insegnati ed artisti che si raccontano facendosi ritrarre.

Le sue fotografie state pubblicate da Meridiani Montagne (I pastori dei Lagorai), IL Fotografo (Italians), Fotoit, (Italians), Time Magazine, Gente di Fotografia e sono state esposte in personali fotografiche a Fiera di Primiero e San Donà di Piave (Un giorno lungo un anno:vita dei pastori), Canal San Bovo (Trento) L’ultima valle, a Grenoble (italians), Biandronno (Varese) ed al Centro italiano della fotografia d’autore di Bibbiena nell’ambito del Portfolio Italia 2012 (ZTL zone temporaneamente liberate), Treviso (sala espositiva della Provincia), al Maxxi di Roma (Earthday 2014), Corigliano Calabro (2014), Palazzo della Gran Guardia (Padova) e Galleria SP3 a Treviso.

Nel 2012 ha esposto a Canal S. Bovo (Trento) il suo ultimo lavoro: L’ULTIMA VALLE, un progetto fotografico di 40 stampe, commissionato e promosso dall’Ecomuseo del Vanoi e dal Parco di Paneveggio Pale di San Martino. Durante i due anni passati a realizzare il lavoro, Giancarlo Rado ha raccontato, con fotografie e testi, la quotidianità e l’arte di saper vivere degli abitanti della valle trentina del Vanoi, una piccola comunità che ha saputo mantenere nel tempo una forte identità sia culturale che umana, tratteggiando un microcosmo complesso, vitale, autentico.

 
 
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