Live Report - Caparezza a Sherwood 14

27 giugno Live Report

28 Giugno 2014

Già dai primi minuti precedenti l'apertura dei cancelli si percepisce che quella del 27 giugno non sarebbe stata una serata qualsiasi a Sherwood. Nell'aria un misto di trepidazione e divertimento, lo si coglie dalle facce delle centinaia di persone già presenti, in attesa del loro Caparezza. Sappiamo tutti cosa dobbiamo aspettarci da un suo concerto, eppure il Capa trova sempre il modo di stupirci.
Il palcoscenico è pronto, sarà lui il vero protagonista della serata.
La scenografia, che riprende il dipinto Museica, ci proietta direttamente in un mondo onirico, fatto di quadri, sculture e, ovviamente, musica. Per un paio d'ore Michele Salvemini ci guiderà in un tour nel suo museo privato, quello dentro alla sua testa.

Si parte in quarta con un'arrabbiatissima Avrai ragione tu per proseguire con delle pillole di storia dell'arte offerte da un maestro d'eccezione. Attraverso il maxischermo in cui vengono proiettate le opere e con l'aiuto di maschere teatrali e coloratissimi fantocci, Caparezza ci offre un'interpretazione attuale di opere senza tempo. Il meraviglioso animale che domina il Guernica di Picasso ci riporta Dalla parte del toro mentre i cappelli gialli e i girasoli dipinti da Van Gogh ci fanno rivedere la nostra idea di pazzia (Mica Van Gogh). Il genio di Leonardo inventa aerei per volarsene lontano e anticipa la fuga dei cervelli di Goodbye Malinconia.
C'è spazio anche per la simpatia del Capa, che si improvvisa banditore d'asta e regalerà una delle sue “opere d'arte” ad un fortunato tra il pubblico.
Metà concerto, il momento più intenso del live. Tra la curiosità generale, un enorme pianoforte ora domina il centro del palco e intona le note di un'emozionante Non siete stato voi. La coda del pianoforte si apre come un libro dal quale si scorgono i versi dell'attesissima China Town, silenzio estasiato del pubblico. Ed eccola qui, la magia.
Non mancano anche vecchie glorie a farci scatenare come La mia parte intollerante, Vengo dalla luna e Vieni a ballare in Puglia, quest'ultima introdotta dal putto di Caparezza che si scontra con la sua parte cattiva.

L'abbiamo capito negli anni e ce l'ha riconfermato: Caparezza non fa concerti, fa spettacoli. Il suo genio emerge non solo nella costruzione delle canzoni, ma anche nell'efficacia con cui riesce a “farle vivere”, non solo “ascoltare”, a tutti noi. E per questo ti ringraziamo, Capa.

 
 

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