Alex Britti Live Report

Padova, Gran Teatro Geox - 21 Marzo 2014

28 Marzo 2014

A volte capita che vai ad un concerto con alcuni pregiudizi e poche aspettative.
A volte capita che torni a casa pensando che si può cambiare idea.

Le due ore di concerto di Alex Britti sono passate veloci, due ore di buona musica e armonia che riescono a lasciarti un senso piacevole di leggerezza.

Alex Britti è uno di quei musicisti onesti e molto preparati tecnicamente che può riuscire a sorprenderti.
La scenografia del palco è essenziale, familiare, arredata da un pianoforte e moltissime chitarre, una diversa dall'altra, dall'acustica alla classica, dall'elettrica alla steel guitar.
E "visto che c'è la tecnologia, utilizziamola", ecco che a completare il quadro ci sono vari strumenti campionati che serviranno all'artista a sentirsi meno solo.

Appunto, perché quello che ti sorprende è che durante tutto il live, non ci saranno  altri musicisti oltre a lui in quel palco così grande; Alex, però, riesce comunque a riempirlo con quella sua voce sempre intonata, alternando la potenza alla delicatezza, e con il suono perfetto della sua chitarra che ti sbalordisce quando sembra che ne stia suonando più di una contemporaneamente.

Puntuale, alle 21.30, Alex Britti entra in punta di piedi, intonando la celebre Gelido, scalda il pubblico e si scalda lui. Da lì in poi, con una certa timidezza nella continua ricerca d'interazione col pubblico, esegue un pezzo dopo l'altro, utilizzando tutte le chitarre presenti, accompagnato da alcuni video minimali alle sue spalle e sedendosi in un salottino come se noi fossimo i suoi ospiti e lui, l'amico musicista, intrattenitore di una serata molto particolare.

La scaletta ripercorre tutta la sua carriera, dai pezzi più blues a quelli pop, o più rock 'nroll, intervallati da racconti e aneddoti vari, come quello di Sanremo. 

Era il 2003 e Britti presentava 7000 caffè. E, da bravo musicista qual era, pretendeva di iniziare la canzone con un intro di assolo di chitarra di ben 10 minuti.
Cosa azzardata ed insolita alla kermesse più celebre d'Italia, tant'è che gli fu negata..

Ma ancora oggi, dopo quasi undici anni, il bruciore di quel divieto, il fastidio di non essere stato capito e apprezzato, non è riuscito a levarselo di dosso, sentendosi in "dovere" di suonare quel pezzo, tanto studiato e amato, ad ogni suo concerto, per non lasciarlo solo un brutto ricordo.

Durante il live, c'è spazio anche per un toccante omaggio a Stefano Rosso - gli occhi dei bambini - e per la canzone a richiesta, Lo zingaro felice, che il pubblico del Geox, a gran voce, intona.

Si torna a casa ripensando alle parole di Alex, la sua umiltà nel dire che lui era ed è un musicista ed è stato solo un caso, sembra giustificarsi, se poi è diventato, all'improvviso, un cantautore.

scaletta:

Gelido
Prendere o lasciare
Come chiedi scusa
Piove
Esci piano
Milano
Lo zingaro felice
Gli occhi dei bambini
Nomi
Perché mi vuoi
Bene così
Una su un milione
7000 caffè
Oggi sono io
La vasca
Baciami (e portami a ballare)
Solo una volta

 
 
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