Segni di Libertà: in oltre 200 a Treviso per l'Atlante dei Centri Sociali

Il comunicato di Sherwood e ZTL Wake Up!

21 Febbraio 2014

Non c'è libertà individuale senza libertà collettiva ed è l'autogestione che permette di portare la democrazia formale al di fuori dei palazzi del potere, trasformandola in democrazia sostanziale attraverso la sua estensione agli ambiti della vita di tutti i giorni. L'“autogestionismo” affonda le proprie radici teoriche soprattutto nel marxismo libertario di Anton Pannekoek e poi di Cornelius Castoriadis, ma secondo Claudio Calia è oggi il vero unico comun denominatore delle pratiche quotidiane del variegato mondo dei centri sociali italiani. Il tema dell'autogestione è stato così il vero protagonista della giornata di ieri.

Oltre duecento persone hanno assistito alla diretta Sherwood della presentazione del libro a fumetti Piccolo atlante storico geografico dei centri sociali italiani di Claudio Calia (Becco Giallo Editore, 2014). L'incontro, organizzato assieme al Collettivo ZTL Wake Up, è stato presentato dal poeta Lello Voce e ha visto come relatori principali l'autore del libro e il mitico fumettista Zerocalcare. Hanno accompagnato il dibattito il live painting di Francesca Riz, Paolo Gallina e Lenni Lucchese e le esibizioni musicali di Roberto Durante e Marzio Tomada.

Il tutto si è svolto nel contesto della suggestiva scenografia della Loggia dei Cavalieri, simbolo del potere politico: nel periodo del Libero Comune era il luogo designato al convegno, al gioco e al dialogo. Oggi è uno di quei manufatti architettonici che di fatto sono stati destituiti da quella che era la loro funzione originaria. Il Collettivo ZTL Wake Up!, attraverso un dispositivo che ha messo in relazione una serie di focolai di enunciazione, ha cercato di far rivivere questo spazio attraverso un progetto di allestimento che è riuscito a restituire alla città un vero luogo per la socialità e lo scambio di idee.
Si tratta di una pratica di sperimentazione linguistica e politica ampiamente utilizzata dal Collettivo e che di fatto definisce in più piani di comunicazione l’evento performativo. All’interno dello spazio erano presenti un book shop, una struttura centrale dove si svolgeva un live painting, un palco dove dei musicisti si esibivano, una cabina di regia, un punto di distribuzione di materiale informativo, un bar e un salotto interamente realizzato con dei materiali di recupero. Di fatto questi episodi entrano in relazione tra di loro, coesistono in modo transitorio senza essere ricomposti in un unico dispositivo disciplinato e ordinato.

L'incontro è stato permeato dall'atmosfera simbolica di Treviso (città dove l'autore è cresciuto), che è diventata negli ultimi vent’anni uno dei capisaldi emblematici del potere leghista del Nord Italia. L’incontrastato dominio amministrativo unito a un diffuso benessere economico ha fatto sì che per due decenni Treviso si sia di fatto chiusa a ogni tentativo di rinnovamento culturale, arrivando ad accomodarsi su un presunto agio che si credeva inattaccabile.
Il fatto che anche nelle realtà più difficili sia esplosa una necessità di autonomia e cambiamento, esplicitatasi nelle dieci occupazioni del collettivo Ztl Wake Up, dimostra come queste nuove soggettività politiche che hanno premesse teoriche e pratiche assolutamente eterogenee siano in grado di fornire un’alternativa rispetto alla stagnazione contemporanea. In assenza di una propria rappresentazione definitiva, l’autogestione diventa il terreno dove mettere in atto una nuova dimensione della politica, plurale, trasversale, sperimentale.  
In questo processo, risulta fondamentale cercare un percorso di ricomposizione condiviso, di comunicare con chi sta al di fuori della “famiglia” degli spazi sociali, di uscire da quello che è stato definito “centro-socialismo” e in questo le produzioni come il fumetto di Claudio e il dispositivo costruito da Sherwood.it non possono che essere dei primi segnali che questo atlante è tutto in divenire.

Sherwood e Collettivo ZTL Wake Up!

 
 
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