Le parole che cambiano tutto - Susanna Bissoli

Recensione

Giunge l'estate e con un tempismo perfetto giunge anche il nuovo libro di Susanna Bissoli “Le parole che cambiano tutto” (Terre di Mezzo Editore, 2011).
Il romanzo ideale per liberare la mente dai propri pensieri e per coadiuvare le belle giornate, preannunciatrici di vacanze, che scalfiscono anche il più stacanovista tra i lavoratori.
Non è ancora Luglio e non è ancora tempo di dedicarsi al “romanzone” estivo. Quello che ci si ripromette di leggere dal Settembre dell'anno precedente. Ecco allora comparire sugli scaffali delle librerie quest'ottimo compagno per la domenica pomeriggio. In queste giornate a metà tra la primavera e l'estate, in cui si legge su una sedia a dondolo, sotto il portico di casa, Susanna Bissoli si fa leggere con la piacevolezza con cui si può guardare un bel film o bere un caffè con un caro amico. Con il suo stile di scrittura semplice e chiaro, ma assolutamente stimolante e non banale, ti fa entrare fino in fondo nella vita di Arianna: una giovane ragazza, italiana di origine, greca per scelta, a cui viene in pochissimo tempo e con nemmeno troppa clemenza gettato addosso un pezzo di vita non vissuta.
Oltre che nel mantenere una suspense perfettamente ragionata lungo le vicissitudini che si susseguono, l'intelligenza di Susanna sta nel far immaginare al lettore come potrebbe essere stata la vita di Arianna, di suo padre Francesco e di suo fratello Denis nel caso in cui le parole che cambiano tutto fossero state dette prima anziché taciute per anni.
Quando quel “tutto cambiato” sarebbe stato accettato con maggiore serenità. Prima che chi doveva sapere se ne andasse... per sempre. E allora non cambia più niente.

Nonostante il libro sia leggero e di poco più di un centinaio di pagine lascia spazio a profonde riflessioni sulla vita, sulle relazioni umane e soprattutto famigliari. Ora che si passa così poco tempo con i propri pensieri non si può che ringraziare Susanna per questo regalo.
In fondo, ognuno di noi ha qualcosa da dire. Meglio non aspettare troppo.