Atlas è il quarto lavoro per i surf-cores australiani Parkway Drive, un lavoro che rimane saldamente ancorato ai classici stilemi del metalcore e vista l'abiltità dei nostri nel maneggiare la materia possiamo tranquillamente dire che va benissimo cosi.
Spazio dunque al classico riffing tritaossa sullo stile dei primi As Lay Dying e Caliban rispetto ai quali si differenziano per una totale assenza di "clean vocals" a cui vengono affiancate melodie di chiara derivazione svedese e un uso moderato dei classici "breakdown".
Nulla di particolarmente nuovo o rivoluzionario dunque ma in un contesto dove ogni band è la fotocopia di un altra, i nostri riescono ad emergere grazie a un approccio "in your face" e genuinamente hardcore.
Se "Old Ghost/New Regrets" rappresenta l'ideale continuazione del loro precedente disco "Deep Blue" e con l'anthemica "Wild Eyes" e il primo singolo "Dark Days"che si possono notare i segni di una maturità artistica su cui pochi avrebbero scommesso fino a qualche anno fa.
Menzione speciale meritano pezzi come "The River" dove fa la sua comparsa una voce femminile e dimostra che la band vuole comunque sperimentare ed evolversi senza snaturare quello che è il loro suono,e la titletrack "Atlas" dove si possono sentire abbondanti orchestrazioni.
Potenza, melodia e la giusta dose di ignoranza questi sono gli ingredienti dei Parkway Drive con cui si elevano al di sopra di altre band che propongono il loro stesso genere e sono il meglio che al giorno d'oggi il panorama metalcore ha da offrire.
TRACKLIST
01 - Sparks
02 - Old Ghost/New Regrets
03 - Dream Run
04 - Wild Eyes
05 - Dark Days
06 - The River
07 - Swing
08 - The Slow Surrender
09 - Atlas
10 - Sleight Of Hand
11 - Snake Oil And Holy Water
12 - Blue And The Gray