Parkway Drive - Atlas

La recensione del nuovo lavoro della band australiana

23 Gennaio 2014
 - Hari

Atlas è il quarto lavoro per i surf-cores australiani Parkway Drive, un lavoro che rimane saldamente ancorato ai classici stilemi del metalcore e vista l'abiltità dei nostri nel maneggiare la materia possiamo tranquillamente dire che va benissimo cosi.

Spazio dunque al classico riffing tritaossa sullo stile dei primi As Lay Dying Caliban  rispetto ai quali si differenziano per una totale assenza di "clean vocals" a cui vengono affiancate melodie di chiara derivazione svedese e un uso moderato dei classici "breakdown".
Nulla di particolarmente nuovo o rivoluzionario dunque ma in un contesto dove ogni band è la fotocopia di un altra, i nostri riescono ad emergere grazie a un approccio "in your face" e genuinamente hardcore.

Se "Old Ghost/New Regrets" rappresenta l'ideale continuazione del loro precedente disco "Deep Blue" e con l'anthemica "Wild Eyes" e il primo singolo "Dark Days"che si possono notare i segni di una maturità artistica su cui pochi avrebbero scommesso fino a qualche anno fa.

Menzione speciale meritano pezzi come "The River" dove fa la sua comparsa una voce femminile e dimostra che la band vuole comunque sperimentare ed evolversi senza snaturare quello che è il loro suono,e la titletrack "Atlas" dove si possono sentire abbondanti orchestrazioni.

Potenza, melodia e la giusta dose di ignoranza questi sono gli ingredienti dei Parkway Drive con cui si elevano al di sopra di altre band che propongono il loro stesso genere e sono il meglio che al giorno d'oggi il panorama metalcore ha da offrire.

TRACKLIST
01 - Sparks
02 - Old Ghost/New Regrets
03 - Dream Run
04 - Wild Eyes
05 - Dark Days
06 - The River
07 - Swing
08 - The Slow Surrender
09 - Atlas
10 - Sleight Of Hand
11 - Snake Oil And Holy Water
12 - Blue And The Gray 

 
 

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