Basile, Afterhours e Siae: iniziamo una riflessione

Sulla scia dei recenti eventi che hanno visto nell'ordine: Cesare Basile rifiutare la Targa Tenco per il miglior album in dialetto, il suo omonimo lp uscito nel febbraio del 2013, e gli Afterhours rinunciare all'esibizione programmata per la premiazione del Premio Tenco; la redazione di WiresTo ha deciso di proporre una serie di articoli con l'intento di affrontare le problematiche del diritto d'autore, della Siae, dei famigerati “bollini” e “borderò”, la pirateria, il file sharing.
Non mancherà l'analisi di possibili alternative, con interviste, divagazioni sui massimi sistemi culturali. Quindi proposte, ma anche risposte a domande fondamentali come questa: “chi vinse alla fine tra Albano Carrisi e Michael Jackson???”

Parto subito col dire che la scelta di Cesare Basile non è stata una semplice manifestazione anti-Siae, così come molti pigramente (non tutti per fortuna) e furbamente hanno sintetizzato, ma qualcosa di più ampio e importante che tocca il problema della cultura libera, da liberare e liberata (quella proposta dal Teatro Valle occupato e dagli altri beni comuni attivi)!

Gli articoli che seguiranno non costituiscono sentenze divine anche perché, come avrete modo di vedere, le questioni relative al diritto d'autore ed alla Siae, da ultimo la controversa abrogazione o meno dell'obbligo di compilare i borderò in relazione a brani ed autori non iscritti alla Siae, sono assai complicate, incerte e prolisse. Armatevi di pazienza, anche perché avremo a che fare con una legge del 1941 (Legge 22 aprile 1941 n. 633), con il Regio Decreto del 18 maggio 1942 n. 1369 e con altri tecnicismi di questo tipo.

Va da sé che l'applicazione di norme strutturalmente “antiche”, sebbene aggiornate, in un contesto digitale e distante anni luce, comporti automaticamente e per definizione problemi.
Cercherò comunque di limitare al minimo i riferimenti a numeri e leggi. Promesso.