Fra Mitteleuropa ed Oriente, una leggenda firmata da uno dei grandi autori del Novecento

Gli occhi dell'eterno fratello - Stefan Zweig

Adelphi, 2013

26 Novembre 2013

Dall'anno scorso, quando i 70 anni trascorsi dalla morte dell'autore hanno sancito l'entrata della sua opera fra quelle di pubblico dominio, si sono moltiplicate in Italia le traduzioni di testi editi ed inediti di Stefan Zweig. Da tempo introvabile in libreria, torna ora disponibile per i tipi di Adelphi, nella nuova traduzione di A. Vigliani, uno dei racconti più affascinanti dell'autore viennese, Gli occhi dell'eterno fratello.

Il 1922 è l'anno di pubblicazione di Siddharta, il celeberrimo romanzo di Hermann Hesse, che scatena nella Mitteleuropa la passione per l'Oriente della spiritualità e del mito. Nello stesso anno anche Zweig, in quel momento uno degli scrittori europei più acclamati, si misura con lo stile dell'apologo di ambientazione orientale ed impregnato di filosofia buddhista che era allora assai di moda. Il risultato, Gli occhi dell'eterno fratello, è sorprendente per originalità e, letto a distanza di novant'anni, conferma la felice grazia di cui la scrittura di Zweig era depositaria all'inizio degli anni '20.

Il nobile guerriero Virata detto "Lampo della spada", vissuto cinquecento anni prima di Buddha, è il braccio destro del saggio re Rajputas, ed il suo braccio destro nel sedare i nobili rivoltosi. Fra questi vi era anche il fratello di Virata, Belangur, che lo stesso Virata uccide nell'assalto notturno all'accampamento dei nemici. Quest'episodio segnerà irrimediabilmente la vita del protagonista, che per vie graduali (giudice, privato cittadino, anacoreta e infine umile guardiano di cani) si distaccherà del tutto dalla violenza da cui il mondo gli pare irrimediabilmente intriso.

Virata, che finisce la sua vita in solitudine ed indigenza, dedica la vita alla propria ricerca della giustizia, seguendo una traiettoria assolutamente individuale in cui ogni decisione presenta risvolti irrimediabili, e che lo conduce alle estreme conseguenze del rifiuto del mondo e della sua violenza. In questo senso, a differenza del Siddharta di Hesse, Gli occhi dell'eterno fratello non è un libro conciliatorio e rasserenante, mostrando gli esiti di scelte radicali come quelle di Virata, che rifiuta la guerra, l'istituzione carceraria, la schiavitù e il concetto di proprietà in nome di un ideale come la giustizia.

Quello di Zweig è dunque un racconto che, sotto le forme della parabola ascetica orientale, intendeva parlare ai suoi contemporanei dei temi cari all'autore e non smette di interrogare anche noi, oggi.

 
 

TITOLO: Gli occhi dell'eterno fratello

AUTORE: Stefan Zweig

EDITORE: Adelphi

COLLANA: Biblioteca minima

ANNO: 2013

PAGINE: 74

PREZZO: 7 €

 
 
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