TheFRAG live report

di Divna Ivic, TheFRAG

22 Novembre 2013

Non ci si diverte a fare sempre le stesse cose.

E non ci riferiamo al “divertimento” comunemente inteso, quanto alla soddisfazione ottenuta grazie a scelte artistiche coerenti, agli stimoli messi in gioco, alle sperimentazioni e a tutti i preziosi esiti correlati. E’ questo mix d’ingredienti a definire la nostra concezione di “divertimento”, sin dagli inizi di questa avventura. Le uniche costanti mantenute in questi quattro anni? La passione cocente per la techno e l’amore per l’arte contemporanea, il tutto unito alla voglia - quasi una necessità! - di divulgarli, rendendoli “digeribili” a più persone possibili.

Fatta questa premessa, passiamo alla sostanza.

Una sostanza fatta di persone, corpi, visioni metamorfiche, ispirazione, e tante, ma tante, basse frequenze psicotrope. I pusher musicali della serata? I Resident di TheFRAG, nostri adorati capisaldi, e poi il giovane e talentuosissimo ospite The Noisemaker.

Una sostanza a cui aggiungere di volta in volta ingredienti speciali, un po’ come la nostra Nebulosa di Frammenti: una sorta di “totem beneaugurante” - alto 3 metri, costituto da asticelle in legno e dalla forma richiamante la struttura umana - utilizzato come elemento portante di un’installazione fotografica. Vi spieghiamo meglio: Annalisa Bano, nostra fotografa, dopo un lungo e intenso viaggio extra-continentale è tornata con in mente il progetto di esporre fotograficamente la sua visione di TheFRAG.

Un evento fatto non solo della serata in cui si compie, ma anche e soprattutto, un evento fatto di persone. Le “persone” prese in considerazione? Il nostro pubblico, ma anche chi sta dietro le quinte del progetto stesso, con le nostre quotidianità, brainstorming, allestimenti, work in progress, cene luculliane a base di cevapćići e dolci griffati… Le foto di chi ha animato e goduto di TheFRAG apparivano come sospese nel nulla (legate a sottili fili trasparenti che partivano dall’alto soffitto), e disposte attorno alla struttura totemica, mentre le fotografie di noi della crew sono state disposte lungo il suo corpo. Ognuno di voi è stato invitato a riconoscersi nelle foto scattate durante le serate degli anni scorsi, a “portarsi via” e a lasciare una traccia di sé, sotto forma di pensiero scritto, lasciandola al posto del proprio frammento ritrovato. Un’installazione tenera, se volete anche naive, ma non per questo meno intensa, volta a lavorare sull’emotività dei presenti, e decisamente riuscita ed apprezzata.

Vogliamo parlare dei visual? E’ difficile spiegare a parole l’astrazione pura e psichedelica a cui siamo stati sottoposti dalla maestria buongustaia del nostro visual artist Dawe: a livello psico-viaggioso, l’effetto ottenuto sul pubblico è stato molto più inglobante, grazie alle due quinte laterali fiancheggianti la console (una sorta di palco sul palco, il nuovo meta-palco di TheFRAG!). photo serata

Allontanandoci dalla magica nebulosa e dalle stimolazioni psicoattive dei visuals per avvicinarci a ciò che succedeva sul palco, ecco esibirsi per primo il nostro Free SB, sul palco nuovo di zecca: una vera e propria struttura fiabesca in particolari pannelli sandwich, creata appositamente per consentire un mapping d’effetto. Un dj set sui generis, 100 bpm mantenuti per buona parte del tempo, pezzi tanto orecchiabili quanto di nicchia. Molti sorrisi emozionati durante pezzi come l’omaggio al nostro amico produttore Claudio Fabrianesi, o quello al vate supremo Richard D. James [noto ai più come Aphex Twin], ripescando una traccia dal suo epico Selected Ambient Works 85-92 – album ripreso anche dall’ospite per chiudere il set. Un fine set invece più agitato, che ha lasciato anche il margine per qualche iniziale, ma deciso, ancheggiamento da inizio serata.

Poi Tommy Outside, salito sul palco col suo tipico piglio baldanzoso, scegliendo però di sedurre il pubblico con una serie di dischi dalle tinte plumbee, in vesti quindi del tutto inedite per noi abituati a vederlo partire deciso e senza tentennamenti d’atmosfera. Con un dancefloor ormai bello caldo, aiutato anche dalla scelta di utilizzare il minor numero possibile di luci all’interno del Pedro, Tommy ha fatto una selezione raffinata e battente, con echi provenienti da un immaginario Nord Europa, situato a metà strada tra Londra e Berlino… Ottima scelta, apprezzata in massa.

E ottimo intro per Leinad, terzo ed ultimo resident a deliziare con piglio focosissimo quello che in breve tempo è diventato un vero e proprio bagno di folla. Leinad ha regalato beats golosi e passaggi perfetti a piene mani, decidendo diabolicamente di far impazzire i mattatori del dancefloor: salti e sbracciate, indotti anche dalla forte “presenza scenica”, chiamiamola così, di Leinad (vedi video... ). Da più di vent’anni alle prese con musica, techno, piatti e - a suo tempo, ahimé - con la produzione, Leinad sa come e quando battere e quando avere la mano morbida. Sa quando osare gettandosi in un turbinio di introspezione e ghiacciai sonori, o come tirare fuori lo spirito più techno-punk immaginabile, non perdendo mai in classe e aplomb. Sabato scorso ha però decisamente optato per la via piromane - Svamp! - fiammate techno per tutti, nessuno escluso. Ancora risentiamo dei postumi di quelle danze sfrenate, ma certo non ci lamentiamo.

E tra una bella sberla e l’altra – in pieno clima di armonia, s’intende, ci riferiamo ovviamente agli effetti collaterali dovuti alla techno regalataci da Leinad – si arriva al dunque dei dunque: The Noisemaker. Un ragazzo gentile e posato, dall’aria timida e piacevolmente educata che, una volta preso garbatamente posto ai piatti, ha tirato fuori un alter ego dai connotati pregevolmente techno-assassini: due ore di serrato spettacolo, non una sbavatura, prime file sotto cassa vispe come canguri (se non c’eravate, date un occhio qui->Video Trailer), braccia protese all’inverosimile verso gli alti soffitti del Pedro, urla che hanno sicuramente favorito l’afonia a posteriori di alcuni (ogni riferimento è puramente non casuale, e scusate la parentesi autobiografica).

The Noisemaker, una promessa della techno, possiamo serenamente affermare, un artista da tenere assolutamente sott’occhio, che secondo noi prenderà presto il volo. Un piacere psicologico incommensurabile, questo era il mood generale: dopo il suo set si respirava un clima quasi di pacificazione collettiva, nonostante tutte le pestate sentite durante la serata tra quelle quattro mura. Un’avvolgente nebulosa di piacere, tipo.

Ci si rivede il sabato 21 Dicembre per la speciale serata di fine anno con ospite l’anglo-giapponese Objekt. Superfluo aggiungere altro, vero?

 
 

Tratto da:
http://thefrag.net

 
 

    video

  • The Noisemaker at TheFRAG - 16-11-2013
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