Io sono un fan di Enrico Berlinguer e mi ha sempre colpito questa figura unica ed emblematica della storia della repubblica italiana.
Dico questo fin dall'inizio, perchè non riesco ad essere imparziale davanti a questo nuovo libro a fumetti sulla sua vita edito da BeccoGiallo.
Ma è più di questo. Per carità, “Arrivederci, Berlinguer” è un bel libro sulla vita di uno fra i più famosi segretari del PCI, ma è un libro che va oltre il dato biografico. È un libro che emoziona e che si può prestare anche ad alcune riflessione contestualizzate al “nuovo millennio”.
È anche un racconto auto-biografico. Elettra Stamboulis ci racconta come una ragazza della sua età e col suo background socio-culturale possa aver vissuto l’epoca “Enrico Berlinguer”. Perché è fuori discussione che, con la sua morte, sia finita un'epoca. Ha potuto provare "in diretta" delle sensazioni, ha potuto vedere e capire in funzione del contesto storico e della sua vita, cosa le sue parole e gesta possano aver significato.
È un libro denso.
L’inizio è emblematico. Dai primi tre disegni si può capire quello che ci aspetterà: un fumetto introspettivo che parla di una memoria storica che non può e non deve essere dimenticata.
Ed è un libro triste.
Personalmente mi è venuta voglia di mettere su ”I funerali di Berlinguer” dei Modena City Ramblers, stappare una bottiglia di vino, di quello buono, e proseguire la lettura.
Senza ombra di dubbio “Arrivederci, Berlinguer” parla di morale. Della morale di quel tempo, di quella italiana, della sua evoluzione nella vita delle persone e del popolo italiano, della morale collettiva che grazie a Berlusconi è diventata quella di “Amici” e del “Grande Fratello”. E ovviamente ci parla anche della questione morale.
Poi c'è il concetto di nobiltà. Quella d’animo, quella che rende le persone significative. Perché in determinate circostanze, l’apparenza non è nulla, e i contenuti sono tutto.
La narrazione, oltre le riflessioni, procede spedita fra una serie di aneddoti e "hot spots" riguardanti la vita pubblica di un uomo che ha fatto la storia d’Italia.