Intervista al regista Andrea Molaioli che lo scorso 8 marzo ha presentato a Padova al Multi sala Astra la sua seconda opera Il gioiellino, pellicola che nasce dal caso di cronaca legato al crack Parmalat. Con l’opera prima La ragazza del Lago Molaioli ha vinto 10 David di Donatello. Per “Il gioiellino” torna ad affidarsi alla Indigo per la produzione, ed al talento dell’attore feticcio Toni Servillo. Insieme a lui sullo schermo Remo Girone e Sarah Felberbaum.
La genesi della sceneggiatura, le ricerche e gli approfondimenti sui personaggi per raccontare un dramma dal di dentro soprattutto attraverso le persone che ne divengono protagonisti, vengono narrate dal regista romano.
In studio per il talk cinematografico ad analizzare trame e personaggi c’è sempre lo psicologo-attore Franceso Frasson, mentre per dare un apporto critico su regia e sceneggiatura ci sono Diego Dimattia e Carlo Vanin.
Il primo è produttore regista protagonista del cortometraggio selezionato per i David quest’anno, “Tonino e Colino, immigrati dal Sud, tornerebbero volentieri a casa previa assunzione zona Bari”.
Il secondo è cosceneggiatore del corto, e membro del movimento letterario che si occupa di noir e pulp ambientandolo sul territorio del Nordest Sugarpulp. (www.sugarpulp.it).
Dimattia nato in Puglia ma da sempre a Venezia, è fondatore dal 2008 della Tsunami Comunicazioni (www.tsunami-comunicazioni.com). Per i film del mese, oltre a “Il Gioiellino” si parla della regia personale e psicologica di Darren Aronovsky e dell’interpretazione da Oscar di Nathalie Portman de ”il Cigno Nero”, ascoltando anche le impressioni del pubblico raccolte da Sara Mazzucato. (Silvia Gorgi)