Il 7 ottobre 2006, viene uccisa nell’ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando la giornalista russa Anna Politkovskaja.
Conosciuta per il suo impegno per i diritti civili e scomoda al potere il suo omicidio fece scandalo in tutto il mondo.
Una graphic novel di Elisabetta Benfatto e Francesco Matteuzzi edita dalla casa eitrice Becco Giallo racconta questa storia.
Allo Sherwood Festival 2012 abbiamo intervista la disegnatrice. Ve la riproponiamo.
Scheda libro:
La dittatura del governo Putin, la strage di Beslan, le minoranze violate, l'informazione deviata e manipolata dagli interessi delle grandi potenze politiche ed economiche. Un omaggio a fumetti all'impegno di una donna il cui desiderio di verità e di giustizia è diventato un simbolo mondiale.
Sceneggiatura: Francesco Matteuzzi
Disegni: Elisabetta Benfatto
Caratteristiche: 128 pagine, brossura, b/n
Anna Politkovskaja, giornalista tenace e scrittrice appassionata, nasce a New York da genitori sovietici il 30 agosto 1958. Nei suoi articoli e nei suoi libri non ha esitato a condannare il Governo e l’Esercito russo per lo scarso rispetto dimostrato nei confronti dei diritti umani e dello stato di diritto. Conosciuta in particolare per i suoi reportage sulla Cecenia e per la sua vigorosa opposizione a Vladimir Putin, Anna Politkovskaja - più volte minacciata di morte - viene assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006.
“L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.” Anna Politkovskaja
“Non è giusto aver bisogno di eroi, ma è questo che Anna Politkovskaja è diventata: una figura eroica. Eppure faceva soltanto il suo lavoro, la giornalista.” dalla prefazione di Ottavia Piccolo