12.10.2013. ReadBabyRead per la Costituzione

3 Ottobre 2013


READBABYREAD DUET

Francesco Ventimiglia: voce
Veronica Canale: fisarmonica, voce

EVVIVA LA COSTITUZIONE
reading musicato in difesa della Costituzione

sabato 12 ottobre 2013 ore 18

MESTRE CONTEMPORANEA
Corte Legrenzi, 37 Mestre


http://www.costituzioneviamaestra.it/iniziative/227-mestre-reading-per-la-costituzione.html


ReadBabyRead, nella sua recente incarnazione live "ReadBabyRead Duet", partecipa  alla giornata di lotta in difesa della Costituzione, proclamata per il giorno 12  ottobre 2013 dal Comitato "Costituzione la via maestra".

Saranno letti testi da Piero Calamandrei, Antonio Gramsci, Étienne de La Boétie, e  verrano eseguiti canti popolari e di lotta.

Vi aspettiamo

Francesco Ventimiglia
Veronica Canale



"La via maestra": il manifesto dell’assemblea per la Costituzione

Di seguito si riporta il documento firmato da Lorenza Carlassare, Don Luigi Ciotti,  Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky e presentato a Roma  domenica 8 settembre all'assemblea indetta dalle associazioni per la Costituzione.

1. Di fronte alle miserie, alle ambizioni personali e alle rivalità di gruppi spacciate  per affari di Stato, invitiamo i cittadini a non farsi distrarre. Li invitiamo a  interrogarsi sui grandi problemi della nostra società e a riscoprire la politica e la  sua bussola: la Costituzione. La dignità delle persone, la giustizia sociale e la  solidarietà verso i deboli e gli emarginati, la legalità e l’abolizione dei privilegi,  l’equità nella distribuzione dei pesi e dei sacrifici imposti dalla crisi economica, la  speranza di libertà, lavoro e cultura per le giovani generazioni, la giustizia e la  democrazia in Europa, la pace: questo sta nella Costituzione. La difesa della  Costituzione non è uno stanco richiamo a un testo scritto tanti anni fa. Non è un  assurdo atteggiamento conservatore, superato dai tempi. Non abbiamo forse, oggi  più che mai, nella vita d’ogni giorno di tante persone, bisogno di dignità, legalità,  giustizia, libertà? Non abbiamo bisogno di politica orientata alla Costituzione?  Non abbiamo bisogno d’una profonda rigenerazione bonificante nel nome dei  principi e della partecipazione democratica ch’essa sancisce?

Invece, si è fatta strada, non per caso e non innocentemente, l’idea che questa  Costituzione sia superata; che essa impedisca l’ammodernamento del nostro  Paese; che i diritti individuali e collettivi siano un freno allo sviluppo economico;  che la solidarietà sia parola vuota; che i drammi e la disperazione di individui e  famiglie siano un prezzo inevitabile da pagare; che la partecipazione politica e il  Parlamento siano ostacoli; che il governo debba essere solo efficienza della  politica economica al servizio degli investitori; che la vera costituzione sia,  dunque, un’altra: sia il Diktat dei mercati al quale tutto il resto deve subordinarsi.  In una parola: s’è fatta strada l’idea che la democrazia abbia fatto il suo tempo e  che si sia ormai in un tempo post-democratico: il tempo della sostituzione del  governo della "tecnica" economico-finanziaria al governo della "politica"  democratica. Così, si spiegano le "ineludibili riforme" – come sono state definite –,  ineludibili per passare da una costituzione all’altra.

La difesa della Costituzione è dunque innanzitutto la promozione di un’idea di  società, divergente da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per  svuotarla e, ora, operano per manometterla formalmente. È un impegno, al tempo  stesso, culturale e politico che richiede sia messa in chiaro la natura della posta in  gioco e che si riuniscano quante più forze è possibile raggiungere e mobilitare.  Non è la difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per un  futuro da costruire in Italia e in Europa.

2. Eppure, per quanto si sia fatto per espungerla dal discorso politico ufficiale, nel  quale la si evocava solo per la volontà di cambiarla, la Costituzione in questi anni  è stata ben viva. Oggi, ci accorgiamo dell’attualità di quell’articolo 1 della  Costituzione che pone il lavoro alla base, a fondamento della democrazia: un  articolo a lungo svalutato o sbeffeggiato come espressione di vuota ideologia.  Oggi, riscopriamo il valore dell’uguaglianza, come esigenza di giustizia e forza di  coesione sociale, secondo la proclamazione dell’art. 3 della Costituzione: un  articolo a lungo considerato un’anticaglia e sostituito dall’elogio della  disuguaglianza e dell’illimitata competizione nella scala sociale. Oggi, la dignità  della persona e l’inviolabilità dei suoi diritti fondamentali, proclamate dall’art. 2  della Costituzione, rappresentano la difesa contro la mercificazione della vita degli  esseri umani, secondo le "naturali" leggi del mercato. Oggi, il dovere tributario e  l’equità fiscale, secondo il criterio della progressività alla partecipazione alle  spese pubbliche, proclamato dall’art. 53 della Costituzione, si dimostra essere un  caposaldo essenziale d’ogni possibile legame di cittadinanza, dopo tanti anni di  tolleranza, se non addirittura di giustificazione ed elogio, dell’evasione fiscale.  Ecco, con qualche esempio, che cosa è l’idea di società giusta che la Costituzione  ci indica.

Negli ultimi anni, la difesa di diritti essenziali, come quelli alla gestione dei beni  comuni, alla garanzia dei diritti sindacali, alla protezione della maternità,  all’autodeterminazione delle persone nei momenti critici dell’esistenza, è avvenuta  in nome della Costituzione, più nelle aule dei tribunali che in quelle parlamentari;  più nelle mobilitazioni popolari che nelle iniziative legislative e di governo. Anzi,  possiamo costatare che la Costituzione, quanto più la si è ignorata in alto, tanto  più è divenuta punto di riferimento di tante persone, movimenti, associazioni nella  società civile. Tra i più giovani, i discorsi di politica suonano sempre più freddi; i  discorsi di Costituzione, sempre più caldi, come bene sanno coloro che  frequentano le aule scolastiche. Nel nome della Costituzione, ci si accorge che è  possibile parlare e intendersi politicamente in un senso più ampio, più elevato e  lungimirante di quanto non si faccia abitualmente nel linguaggio della politica  d’ogni giorno.

In breve: mentre lo spazio pubblico ufficiale si perdeva in un gioco di potere  sempre più insensato e si svuotava di senso costituzionale, ad esso è venuto  affiancandosi uno spazio pubblico informale più largo, occupato da forze  spontanee. Strade e piazze hanno offerto straordinarie opportunità d’incontro e di  riconoscimento reciproco. Devono continuare ad esserlo, perché lì la novità  politica ha assunto forza e capacità di comunicazione; lì si sono superati, per  qualche momento, l’isolamento e la solitudine; lì si è immaginata una società  diversa. Lì, la parola della Costituzione è risuonata del tutto naturalmente.

3. C’è dunque una grande forza politica e civile, latente nella nostra società. La  sua caratteristica è stata, finora la sua dispersione in tanti rivoli e momenti che  non ha consentito di farsi valere come avrebbe potuto, sulle politiche ufficiali. Si  pone oggi con urgenza, tanto maggiore quanto più procede il tentativo di  cambiare la Costituzione in senso meramente efficientistico-aziendalistico (il  presidenzialismo è la punta dell’iceberg!), l’esigenza di raccogliere, coordinare e  potenziare il bisogno e la volontà di Costituzione che sono diffusi,  consapevolmente e, spesso, inconsapevolmente, nel nostro Paese, alle prese con  la crisi politica ed economica e con la devastazione sociale che ne consegue.

Anche noi abbiamo le nostre "ineludibili riforme". Ma, sono quelle che servono per  attuare la Costituzione, non per cambiarla.

Lorenza Carlassare
Don Luigi Ciotti
Maurizio Landini
Stefano Rodotà
Gustavo Zagrebelsky

MicroMega
9 settembre 2013


ReadBabyRead Duet

Franco Ventimiglia: voce
Veronica Canale: fisarmonica, voce

"ReadBabyRead Duet" è un'emanazione di "ReadBabyRead", il noto programma di  reading letterario online, presente da anni su Sherwood.it, a cura di Franco  Ventimiglia e Claudio Tesser.

Con questo progetto intendiamo portare, per così dire, la radio tra la gente, offrire  cioè ad un pubblico la fruizione diretta, live, delle nostre produzioni di reading,  che non vengono costruite nello stile audiolibri ma cercano invece di delinearsi  come piccole opere radiofoniche di sapore teatrale, sempre mantenendo, e anzi  amplificando, il ruolo comprimario della musica all'interno delle proposte di testi  letterari.

I brani che leggiamo, per scelta letterariamente e socialmente pregnanti,  riguardano le tematiche e i generi letterari più variegati, spaziando dal romanzo  alla poesia, alle opere teatrali, ai classici, alla saggistica, ai racconti, e  coinvolgendo già oltre cinquanta autori.

Franco Ventimiglia
Veronica Canale

 
 

logo di articolo:
la locandina di "Evviva la Costituzione"

links:
Lettura e altri crimini
Mestre Contemporanea
Costituzione la via maestra

 
 
loading... loading...