Bruce Springsteen Live In San Siro

Lunedì 3 Giugno 2013 - Il ritorno del Boss a Milano

5 Giugno 2013

di Ivan Grozny

E' la quinta del Boss a San Siro. Forse non è più un'impresa riempire il Meazza, visto che ci sono riusciti in tanti dopo di lui. Ma viene difficile immaginare di farlo cinque volte in venticinque anni.
No, non è una impresa per tutti. La maggior parte delle band ha un periodo di vita sensibilmente inferiore. Invece il Boss arriva con gli amici di sempre, perfino quelli che non ci sono più.
L'omaggio finale a Clarence Clemmons ci dice molto di questo tour di Springsteen.
Sono le venti e quindici quando lo spettacolo ha inizio. La prima parte dello spettacolo ci fa capire che l'esperienza con la Seeger Band ha lasciato il segno. La conferma che non è solo un'affare legato alla musica la si deve anche al finale a cui accennavamo prima.
Una grande festa, un grandissimo entusiasmo. Ma soprattutto energia. Tanta energia. Quella che solo Springsteen sa trasmettere. Il tempo forse per lui non si è fermato, ma di sicuro gli è amico.

E' già passata un'ora o poco più, "Atlantic City" e "The River" scaldano un pubblico generoso quanto il Boss che non smette mai di incitare, far cantare e trasmettere calore. Un'atmosfera che diventa incandescente. Un pubblico eterogeneo e spontaneo. Bruce si concede non poco. Sembra quasi voglia abbracciare tutti uno a uno.

La quinta volta a San Siro, dicevamo. La prima volta era il 1985, l'anno di "Born in the Usa". Quando annuncia che per ricordare quella grande notte eseguirà completamente l'album è il delirio.

Gli arrangiamenti dei pezzi sono meno rock di qualche tempo fa, ma comunque la si metta, la E-Street Band è difficilmente imitabile. Una macchina che non si inceppa mai. Si ha sempre l'impressione che non tutto quello che si vede sul palco sia preordinato. 
"‪10th Ave. Freeze-out‬" è di fatto il passo conclusivo dello show. Ma anche quando si pensa sia finita, ci si deve sempre aspettare una sorpresa. Ed eccolo che intona "Twist and Shout" dei Beatles, poi prende una strana deviazione per sconfinare in una visione personale di "Shout Bamalama" per tornare più rock and roll che mai al quartetto di Liverpool.
"You never make me wanna stop", canta il Boss. E chi lo ferma...
Sfinito dopo tre ore senza pause, dopo avere fatto cantare generazioni di fans di ogni età anche sul palco con lui, sembra finita.
Nonostante la stanchezza regala un'ultima perla, da solo con chitarra e fisarmonica in una esecuzione di "Thunder road"
da strappare il cuore. Finisce così, nel tripudio generale.

 
 
loading... loading...