«La morale da trarre da questo incubo pericoloso è una sola: “Non permettere che accada. Dipende da te”. George Orwell, Nineteen Eighty-Four»

ReadBabyRead #114 del 28 febbraio 2013

George Orwell: “1984” (3/3)

28 Febbraio 2013


George Orwell

1984, Prima Parte, Capitoli I e II (parte 3 di 3)


per info su F. Ventimiglia e C. Tesser:

Lettura e altri crimini
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Legge: Franco Ventimiglia


Nel 1950 muore a Londra George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair), opinionista politico e culturale, noto soprattutto come romanziere satirico e antiutopistico, per le allegorie politiche create con “La fattoria degli animali” e “1984“. Orwell è uno degli scrittori di lingua inglese più noti e apprezzati del XX secolo. L’efficacia dei romanzi in cui si descrive l’Utopia rovesciata (distopia) dei totalitarismi ha fatto nascere l’aggettivo “orwelliano“, oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero individuale e sociale.

Nel 1946 Orwell scriveva di sé: "Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io

Orwell nacque, in una famiglia scozzese della borghesia (“nobiltà senza terra”), il 23 giugno 1903 nel Bengala, dove il padre, d’origine angloindiana, era funzionario dell'"lndian Civil Service". Socialdemocratico e laburista, combatté nella guerra civile spagnola tra le file del Partido Obrero de Unificación Marxista, partito d’ispirazione trotskista che subì violente persecuzioni da parte delle formazioni militari staliniste, fino alla sua soppressione da parte delle autorità repubblicane. Dall’esperienza spagnola Orwell ricavò quella viva ostilità nei confronti di Stalin e della sua dittatura, che manifestò già nel '38 in “Omaggio alla Catalogna“.
Rimase sempre uno scrittore d’ispirazione marxista ma la presa di coscienza, anche in seguito a tragiche esperienze personali, delle contraddizioni e degli errori del comunismo realizzato in Unione Sovietica sotto Stalin lo portarono a essere antisovietico e antistalinista, scontrandosi così con una consistente parte di sinistra europea.

Le difficoltà economiche lo accompagnarono a lungo durante gli studi e gli anni d’esordio della sua breve vita: morirà di tubercolosi a soli 46 anni. Venne ammesso all’Eton College, e dove ebbe per insegnante Aldous Huxley (altro grande esponente della letteratura distopica), alle cui opere si ispirerà. Lasciò gli studi per seguire le orme paterne (padre ufficiale) e si arruolò nella Polizia Imperiale in Birmania. Diviso fra il crescente disgusto per l’arroganza imperialista e la funzione repressiva che il suo ruolo gli imponeva, si dimise. Ispirato all’esperienza di questo periodo è il romanzo “Giorni in Birmania” del 1934.

Partì per Parigi, dove volle osservare i bassifondi delle grandi metropoli europee. In questo periodo iniziò a scrivere e lavorò come sguattero in alcuni ristoranti. Sopravvisse solo grazie alla carità dell’Esercito della Salvezza, e sobbarcandosi lavori umilissimi. Un’esperienza che proseguì anche in patria ispirando il suo romanzo d’esordio “Senza un soldo a Parigi e Londra“, pubblicato con lo pseudonimo di George Orwell. Pubblicò il suo primo articolo su “Le Monde” nel 1928.

Fece l’insegnante, il critico letterario, ma le condizioni di salute erano sempre molto precarie. Su commissione delLeft Book Club, un’associazione culturale filosocialista, svolse un’indagine nelle zone più colpite dalla depressione economica, che lo portò tra i minatori dell’Inghilterra settentrionale. Le loro misere condizioni saranno descritte in “La strada per Wigan Pier“. Il settimanale di Sinistra “Tribune” gli affidò la rubrica “A modo mio“.

Iniziò a scrivere “La fattoria degli animali“, suo primo vero successo. Terminato nel 1944, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiutarono di pubblicarlo. In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo. Il romanzo è un’allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano. In un’immaginaria fattoria inglese gli animali, stanchi del crudele sfruttamento da parte dell’uomo, si ribellano e assumono il controllo.

«Il peccato di quasi tutte le persone di sinistra dal 1933 in avanti è che volevano essere anti-fascisti senza essere anti-totalitari», scriveva nello stesso anno Arthur Koestler.

Una volta liberi decidono di dividere equamente il prodotto del loro lavoro, seguendo il principio marxista «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni». Il loro sogno utopico viene però ben presto tradito dall’emergere di un’altra classe di sfruttatori: i maiali. Gli avidi suini, ispiratori della “rivoluzione”, prenderanno però il controllo della fattoria e progressivamente diventeranno simili in tutto e per tutto all’uomo, finché persino il loro aspetto diventerà antropomorfo. “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, sarà il loro motto. La satira verso gli ideali della Rivoluzione russa è resa ancora più diretta dal fatto che ogni evento ed ogni personaggio descritti nel romanzo rappresentano l’allegoria di un preciso evento o personaggio della realtà storica. Per esempio, la Rivoluzione degli animali e la cacciata di Jones rappresentano la Rivoluzione russa e il rovesciamento dello zar; il conflitto tra Palla di Neve e Napoleone, (i due animali protagonisti principali) riguardo all’estensione della rivoluzione alle altre fattorie rappresenta il conflitto tra Trozkij, che voleva esportare la Rivoluzione (rivoluzione permanente), e Stalin, che sosteneva la teoria del Socialismo in un solo paese. E così via. L’educazione e la Propaganda sono i temi fondamentali, in quanto gli animali credono ciecamente alla propaganda proprio perché incapaci di filtrare le informazioni propinate dal regime. L’ignoranza è dunque un’arma preziosa nelle mani di qualsiasi dittatore, in quanto permette di far credere al popolo ciò che si ritiene più utile. Il libro pur concettualmente complesso, è scritto in un inglese esemplare per chiarezza e semplicità linguistica, tanto da essere un modello per l’insegnamento della lingua inglese. Le chiare allusioni critiche all’URSS costarono all’autore una certa ostilità negli ambienti della sinistra britannica del tempo, ma il libro ebbe lo stesso un notevole successo, anche se trovò qualche iniziale difficoltà ad essere pubblicato.

Nell’articolo “La libertà di stampa“, a commento del libro, Orwell affermava di aver spedito il manoscritto a vari editori e di aver ricevuto risposte negative perché l’opera “avrebbe offeso molta gente, soprattutto per il fatto di aver scelto come classe dominante i maiali” e insiste sui vari tentativi fatti anche dalla critica e dagli intellettuali in generale, per spingere il pubblico a non acquistare il libro.
Da questo romanzo è stato realizzato il film d’animazione “La fattoria degli animali” (Animal Farm) del 1954 con la regia di John Halas e Joy Batchelor.

Nel 1949 L’editore Secker and Warburg di Londra pubblica il romanzo “1984” di George Orwell, stampandone 25.000 copie.

Il romanzo, scritto da Orwell nel 1948 (il titolo è ottenuto invertendo le ultime due cifre dell’anno di stesura), descrive una società utopica negativa (distopia), oppressiva, totalitaria e governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio onnisciente e infallibile che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini.

L’azione si svolge in un futuro prossimo (l’anno 1984 appunto), in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia.
Londra è la città principale di Oceania; al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello. Sotto di lui c’è il Partito interno, quello esterno e la gran massa dei sudditi. Ovunque sono visibili grandi manifesti con il volto del Grande Fratello.

Gli slogan politici ricorrenti sono:
LA GUERRA È PACE
LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ
L'IGNORANZA È FORZA.

Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua.
Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza ispirata a principi opposti a quelli inculcati dal regime: tiene un diario segreto, ricostruisce il passato, si innamora di una collega di lavoro, Julia, e dà sempre più spazio a sentimenti individuali.

Tradito dal compagno di lavoro O’Brien, Smith viene arrestato, sottoposto a torture e a un indicibile processo di degradazione; alla fine di questo trattamento è costretto a denunciare Julia. Infine O’Brien rivela a Smith che non è sufficiente confessare e sottomettersi: il Grande Fratello vuole avere per sé l’anima e il cuore di ogni suddito prima di metterlo a morte.

Dal libro sono stati tratti due film:
- "Nel duemila non sorge il sole" di Michael Anderson (1956)
- "Orwell 1984" di Michael Radford (1984)

«La morale da trarre da questo incubo pericoloso - scrisse Orwell in 1984 - è una sola: “Non permettere che accada. Dipende da te”».

Da iniziativalaica.it


Le Musiche, scelte da Claudio Tesser

Brian Eno, Alhondiga (Brian Eno)
Einstürzende Neubauten, Silence Is Sexy (Blixa Bargeld, Einstürzende Neubauten)
Moby, Overlands (Moby)
Tom Waits, Time (Tom Waits)
David Sylvian, Anomaly (David Sylvian)
Nine Inch Nails, The Downward Spiral (Trent Reznor)
David Sylvian, When We Return You Won't Recognize Us (David Sylvian)
Lou Reed, The Bed (Lou Reed)
David Bowie - Brian Eno, Subterraneans (Bowie, Eno)
Einstürzende Neubauten, Silence Is Sexy (Blixa Bargeld, Einstürzende Neubauten)
Einstürzende Neubauten, Sonnerbarke (Blixa Bargeld, Einstürzende Neubauten)
Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, Gémeaux (Tōru Takemitsu)
Planxty, Only Our Rivers (Michael McConnell)

 
 

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un'immagine tratta dal film "Orwell 1984" di Michael Radford (1984)

 
 

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