Tiradentes - Una storia di ribellione contro il colonialismo

Il poeta-dentista brasiliano che organizzò una rivolta contro gli occupanti europei nel '700

18 Gennaio 2013

Ouro Preto, Stato di Mineas Gerais. Brasile.
@IvanGrozny3

Camminando per le strade di Ouro Preto, un villaggio settecentesco nel cuore dello Stato di Mineas Gerais, non posso che pensare al rotolare della testa di Xavier Joaquim Josda Silva, comunemente noto come Tiradentes. Le pendenze sono impressionanti. Sia a salire che a scendere. In che condizioni sarà arrivata nella piazza ora a lui dedicata? Quanta gente l'avrà vista passargli di fronte?

Proviamo a pensare per un attimo, per paradosso, che quegli occhi, su quella testa staccata dal corpo, potessero vedere i loro aguzzini e cittadini increduli di fronte all'ennesima brutalità.
Siamo nel 1792 e i portoghesi da qualche tempo si sono spinti da Rio de Janeiro fino a dentro questa regione a seguito di una scoperta che sconvolgerà per sempre chi qui ci abita. L'oro.

La febbre dell'oro ci mette un attimo a diffondersi; le terre vengono occupate, vengono costruite chiese in ogni dove e attorno a queste nasce di fatto quella che è una cittadina a dir poco incantevole.
Conoscere il Brasile, conoscerne quel minimo di cultura e storia che ci consentono di tener lontano i soliti luoghi comuni, implica necessariamente una tappa in questo Stato.
Verde e montagnoso, affascina per la sua natura, per la bontà della cucina e per la sua storia di ex schiavi o semplicemente di gente che i colonizzatori europei volevano sottomettere. Un territorio troppo vasto per poter essere controllato, tanto che la corona lusitana dovette per forza affidarsi a persone del luogo per gestire gli affari. Come sempre alcuni approfittarono per conquistare posizioni di potere, altri al contrario si ribellarono. Poeti del posto, come Claudio Da Costa, Tomas Antonio Gonzaga e appunto Tiradentes organizzarono una rivolta contro gli occupanti europei. Il nostro dentista-poeta (da qui il nomignolo) era anche comandante di una legione di soldati del posto che operavano agli ordini dei portoghesi.

Inutile dire che la rivolta fallì e che la repressione fu dura. Tra ritrattamenti e scelte che a un occhio un po' distratto potrebbero sembrare poco coraggiose, molti di coloro che ordirono la sommossa finirono i loro giorni lontani da qui. In Mozambico o Angola, per lo più.

Tiradentes invece fu squartato vivo.
Proprio così, pubblicamente, a Rio de Janeiro, e per volere della Corona di Portogallo la sua testa fu condotta fino a qui dove appunto fu fatta rotolare per le strade in modo che tutti potessero vedere.
In realtà l'effetto che produsse fu quello di creare un punto di riferimento per quella che di lì a poco diverrà una rivolta a cui i portoghesi non potranno controbattere.

È qui, in questo Stato, che il germe della libertà si insinua negli abitanti del Brasile in maniera consapevole. È qui che la pianta dei diritti in questo Paese ha cominciato a crescere.
Solo ora se ne vedono i frutti.

 
 

Nota:

Tutte le forze politiche hanno tentato di far loro questa figura. Con poca fortuna. E la massoneria, della quale faceva parte, e che oggi qualcosa di totalmente diverso anche qui (anche se non siamo in Italia), lo erige come figura di riferimento. 
Antonio Francisco Lisboa, scultore portoghese, figlio di un artista e di una schiava, rifugiatosi qui dall'Europa, lo ha raffigurato sempre e solo con il volto con il quale comunemente il Cristo viene raffigurato. Anche questo sa un po' di provocazione, visto i danni che la Chiesa ha qui compiuto. Chiesa che qui ha visto però prendere forma, secoli dopo, la Teologia della Liberazione, che lo stesso Vaticano non ha mai visto di buon occhio. Neppure Karol Wotyla, che al contrario la contrastò con tutte le sue forze.
Contraddizioni, sfumature, differenze.
Una storia, non La storia.
Ma serve, questo certo, a comprendere che tutto è sempre molto più complesso di quanto ci possa apparire.
E deve averlo pensato anche Tiradentes, poeta dentista, che rotolando per le strade di questa città ha visto con che occhi vogliosi di libertà la gente lo osservava.
Così come lo osservavano gli occhi pieni di frustrazione di chi lo ha giustiziato non capendo che quello sarebbe stato l'inizio della fine.

 
 
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