Roy Paci e il nuovo album dei CorLeone

Con Blaccahénze, sperimentazioni di pura improvvisazione

15 Gennaio 2013

Quante ne fa Roy Paci? Tante, moltissime e non si ferma mai.
È uno degli artisti italiani che ha collezionato più collaborazioni (circa 400 progetti discografici), ha messo le sue mani anche in qualche spettacolo teatrale, è stato ospite fisso di Chiambretti e a Zelig ed ora ha dato alla luce ad un nuovo album, con la sua creatura più sconosciuta e sperimentale.

L'album si intitola Blaccahénze (che significa casino, bordello in dialetto abruzzese) e il progetto, che coinvolge molti musicisti, si chiama CorLeone.

Roy Paci ha affermato: “Ho voluto fortemente registrare un secondo album dopo il primo nel 2005 “Wei Wu Wei”, perché avevo l’esigenza di esprimere i miei nuovi orizzonti musicali, le composizioni scritte in tutti questi anni frutto delle mie esperienze con tanti musicisti eccezionali e di un lavoro specifico sulle mie ricerche clivotonali con l’accostamento di strumenti musicali all’elettronica.

Le singole tracce, frutto delle diverse tecniche di improvvisazione che sono state utilizzate, hanno un respiro universale. Con questo album Roy Paciprova a trasmettere i flussi emotivi della realtà che ci circonda che vanno dalle emozioni viscerali e struggenti della sua terra alle asperità feroci di quest’ultimo millennio. È un succedaneo del jazz di maniera, un laboratorio aperto a contaminazioni disparate e vicino ad un certo tipo di musica filmica pregna di sonorità acusmatiche”.

 
 

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