WoW! Il grande ritorno dei Verdena

3 Febbraio 2011

di Barbara Barbieri

È una serata speciale quella in cui un gremito centro sociale accoglie il grande ritorno dei Verdena: ad una manciata d’anni dall’ultimo “Requiem” e con il nuovo “WoW” nelle orecchie da poco più di una settimana, un pubblico di fedelissimi e di nuovi adepti è pronto a scatenarsi nell’unica data veneta del nuovo tour. Sono le dieci e mezza e mentre mi sgargarozzo la prima birretta, le “Love in a elevator”, gruppo punk-rock tutto al femminile di spalla ai Verdena, guadagnano il palco: ottima scelta per l’opening act, le note di queste ragazzacce arrabbiate sono l’ideale per tenere a bada un pubblico che scalpita per sentire come suona il nuovo disco dal vivo.

I ragazzi di Albino si fanno attendere fino alle 23.30, quando Alberto entra in scena ed anima la folla con discorsi socratici incredibili – “ciao” e “grazie” sono quasi le uniche parole che gli escono di bocca per tutta la sera -.

La scelta è quella di presentare il nuovo album quasi per intero, inserendo come di norma qualche vecchio ed ammiccante pezzo: il risultato è eccellente, due ore di concerto in cui la curiosità di sentire in live brani come “lui gareggia” si alterna alla gioia di risentire “muori delay”, “spaceman” e, soprattutto, “viba”.

“Incredibile, siete a manetta!” dice Alberto sull’applauso dopo il primo pezzo, e i tremila di Marghera si fanno sentire; qualche problema con il mixer digitale costringono il gruppo a fermare a metà “Logorrea”, ma una volta che la seconda voce di Roberta si torna a sentire la band è una macchina e, uno dopo l’altro, i pezzi scorrono e fanno scaldare il capannone del Rivolta.

Nemmeno la falsa partenza di Alberto, che ad un certo punto sbaglia l’attacco di “Loniterp”, riesce a far arrabbiare il pubblico che dopo un’ora e mezza ancora non ne ha abbastanza di saltare e, cosa più sorprendente, di cantare sulle note di un album uscito appena dieci giorni fa; i Verdena alla fine sono costretti ad uscire prima per il bis e poi per il tris, quando sulle ultime note di “sul ciglio” Roberta finge lo svenimento e fa capire che stasera il gruppo ha dato tutto.

Nonostante le mie riserve iniziali sull’album, devo ammettere che i Verdena si confermano tra gruppi dal vivo che spaccano di più, ti coinvolgono e ti fanno saltare; è una gioia sottolineare come mantengano negli anni la capacità di trascinarti, con i loro suoni crudi, le melodie aspre e la loro infinita verve, nell’abisso che l’onda sonora live ti genera intorno. Un concerto insomma, che valeva ben oltre i 10 euro dell’entrata.

 
 
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