Essere indie… in provincia di Treviso

Un reportage sulle librerie indipendenti di Castelfranco Veneto

4 Gennaio 2013

di Michele Marcon

Non è mica facile essere indie in provincia. E la provincia di Treviso non fa differenza.

Dopo aver portato il nostro reportage sulle librerie indipendenti nelle più grandi e conosciute città del Bel Paese, oggi andiamo a scoprire la realtà di un'amena e ridente cittadina veneta. Sto parlando di Castelfranco Veneto, che probabilmente non avrete mai sentito nominare, ma se la conoscete non può essere che per tre motivi: il Giorgione, pittore di fama internazionale; il radicchio variegato, tipicità del territorio di cui i cittadini vanno più che fieri; oppure per Donatella Rettore. Sì, lei.

Orbene, non che Castelfranco sia molto diversa in quanto a (mancanza di) brulichìo culturale rispetto alle alternative limitrofe, ma vi è un'anomalia che mi fa pensare. In un paese di circa 30.000 abitanti comprese le frazioni, che nel centro storico non può contarne più di qualche migliaio, ci sono ben quattro librerie, più altre due – una libreria e una fumetteria – poco lontano dal centro, cioè a 500 metri di distanza, arrotondando per eccesso. Insomma, in un'area di circa un chilometro quadrato, 4/6 librerie indipendenti! Ma quanto leggono questi castellani, mi son chiesto. Li ho sempre visti a guardare gli abiti griffati nelle vetrine sotto i portici del centro, oppure a bere spritz come se non ci fosse un domani. Cioè, ci sono così tanti lettori e non me ne sono mai accorto?

Siccome non riuscivo a darmi una risposta, sono andato nelle librerie a parlare direttamente con i librai, per capire come se la passano.

C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, chi lo vede mezzo vuoto. Chi sente maggiormente la crisi e chi ha gettato solide basi per poterne uscire indenne. Una cosa ce l'hanno tutti in comune: la volontà di fare, sperimentare, e utilizzare tutti gli strumenti che hanno a disposizione per diffondere cultura (e ovviamente per vendere più libri!).

Cominciamo con le librerie storiche.

La Libreria Massaro nasce nel 1927, ma come cartoleria. Alla morte dei proprietari l'attività è stata ceduta ad un dipendente, l'attuale titolare Albino Liberali, che dagli anni '70 ha iniziato a vendere libri scolastici, per poi allargare il tiro su tutta la narrativa e la varia. Oggi ci lavorano molti ragazzi che hanno le idee ben chiare, sia su cosa significhi essere indie che sull'approccio alle trasformazioni del mercato editoriale.

Guardano di buon occhio l'e-book e sanno bene come sfruttare la vendita online. «La filosofia dell’acquisto digitale non è ancora molto sviluppata in Italia e molti clienti preferiscono appoggiarsi sulla nostra libreria per le spese in Rete piuttosto che fornire i loro dati a una libreria online». Tuttavia, non sarà possibile continuare a lungo su questa strada: «A quel punto dovranno emergere ancora più marcatamente le caratteristiche che distinguono una libreria fisica da una libreria digitale, ossia la capacità di creare una comunità di lettori e un vincolo di fiducia con il cliente». Chapeau.

A cento metri di distanza in linea d'aria, in Piazza Giorgione, si trova la Libreria Costeniero. Aperta negli anni '50, da tre anni è gestita da Federico (nipote di Umberto Costeniero) e Filippo. Sottolineano entrambi come quattro librerie in centro storico siano forse un po' troppe: la piazza è piccola e i lettori non sono tanti. Ma questo non li ferma! Sono indie nell'animo e non si scoraggiano: «Essere indie significa fare ciò che più ci piace, seguire un ideale e volerlo mantenere. Significa usare creatività, qualità e dinamismo, in proposte che favoriscono l’interesse del cliente».

L'elenco delle proposte è sterminato: progetti con le scuole, laboratori creativi, presentazioni con autori di livello, letture animate per i più piccoli. D'estate, nella piazzetta di fronte al negozio organizzano attività ricreative per i lettori di tutte le età. Poi c'è “nutriMente”, una confezione culturale composta da libri e prelibatezze della cucina veneta, c'è una collaborazione con Simplicissimus (che però non ha ancora dato i suoi frutti) e collaborazioni con altre librerie (#illibraiosuonasempreduevolte con la Libreria Therese di Torino). Tanta roba, ragazzi!

Altri cento e rotti metri, entriamo nella cinta muraria, e troviamo Torre di Libri, gestita dai simpaticissimi e preparatissimi Luca e Camilla. Qui la situazione è un po' particolare, ma ci vogliono spiegare fina da subito perché, pur esponendo il marchio Libreria Mondadori, possono rientrare a tutti gli effetti nella categoria delle librerie indipendenti.

«In realtà la gestione, con annessi rischi e pericoli, è della persona che sottoscrive il contratto di franchising, che quindi si assume in pieno qualsiasi responsabilità e risponde sotto ogni profilo come qualsiasi altra libreria nata con un proprio nome. Il grande vantaggio del franchising è dato dal fatto che il 90% dei libri viene fornito in conto deposito e permette al gestore di iniziare senza dover investire cifre piuttosto sostenute, nei tempi attuali è da considerare fondamentale».

Che dire, mi avete convinto!

La libreria per loro è un luogo d'incontro, di scambio di esperienze e un punto di riferimento per i lettori della zona. E il libro non è solo un prodotto da vendere, ma un oggetto culturale che Luca e Camilla amano profondamente. «Per ovvie ragioni abbiamo iniziato a vendere il Kobo» dicono «ma amiamo i libri di carta e non ce ne separeremmo mai».

Meno di 50 metri e siamo dentro alla Libreria Ubik. Anche in questo caso un brand noto, ma abbiamo capito che qua ciò che conta è la sensibilità del libraio. Aperta da poco più di un anno (novembre 2011) risponde ai bisogni dei lettori castellani (quindi esistono!) con un buon servizio, cortesia e l'incrollabile convinzione che il fascino del libro non tramonterà mai.

Hanno organizzato già numerosi incontri, presentazioni, eventi, ma dopo appena un anno è presto per trarre conclusioni. Sono felici dell'interesse suscitato e ottimisti per il proseguimento dell'attività.

Cari lettori, Castelfranco Veneto è crocevia tra le province di Treviso, Padova e Vicenza, quindi, se vi capita di passare (magari prima che il castello crolli…), fate un salto in libreria! Di sicuro non mancano.

Evviva leggere! Evviva i libri!

 
 

Tratto da:

www.finzionimagazine.it

 
 
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