Cinema Mignon Occupato

Un percorso in divenire

23 Novembre 2012

Lo storico Cinema Mignon di Padova prova a rinascere.

Nell'assemblea di ieri (giovedì 22 novembre), gli occupanti hanno deciso di fare un passo indietro per cedere ad altri il protagonismo di questa esperienza che non ha la minima voglia di finire.

Tutto è stato repentino. Una settimana intensissima ha preparato il terreno perché si insinuasse una nuova idea di gestione dello spazio abbandonato dal 2007.

Le porte impolverate di questo gioiellino sono state riaperte come azione simbolica in sostegno allo sciopero europeo del 14 novembre.” La Huelga prima, prove tecniche di studentato poi e, dopo che in molti si sono interrogati sul possibile futuro dello spazio, è stato diramato un appello per chiedere all'amministrazione comunale di proporsi come mediatore per un accordo che mantenga vivo il cinema.

Un appello che in calce riporta firme importanti come quelle di Carlo Mazzacurati, Andrea Segre, Andrea Prandstraller, Enzo Monteleone e di molti altri operatori del settore come Francesco Bonsembiante (produttore), Matteo Calore (ZaLab), Massimo Zilio (Cinemauno), Sergio Cremasco e Luca Cenname (CineIndie).

Tutti concordano sulla necessità di prendere al balzo l'opportunità creata dall'occupazione per costruire un polo culturale capace di promuovere film, corti e documentari che rimangono fuori dalle programmazioni dei “megaplex”, di ospitare corsi di cinema e di sceneggiatura e di ospitare attività teatrali e musicali.
Un laboratorio che sperimenti anche un modo completamente diverso di gestione. Fuori da quelle dinamiche meramente commerciali che hanno portato alla chiusura di quasi tutte le sale in città.

Nella conferenza stampa di oggi, dopo l'introduzione degli occupanti che sancivano il “passaggio di consegne”, Andrea Prandstraller ha affermato l'intenzione di “garantire una serie di iniziative al Mignon finché l'appello non verrà recepito dall'amministrazione comunale”.

Dopo lo stillicidio dei cinema padovani, dopo la brusca chiusura nel 2007, dopo le varie occupazioni del suo “fratello più grande” Altino, dopo una miriade di assemblee, incontri, parole, si è deciso di osare.

Non sia mai che i sogni possano diventare realtà.

Leggi l'appello

Guarda i video:

Cinema italiano, che problemi hai?

un commento di Andrea Prandstraller, Ezio Leoni, Massimo Zilio, Marco Fantacuzzi

Quale futuro per il Cinema Mignon?

 
 
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