Pierpaolo Capovilla legge Esenin

Registrazione integrale del reading e intervista

22 Novembre 2012

Sono i poeti, ad essere maledetti, o è l’epoca, la società in cui vivono, a renderli tali? E cosa li rende così affascinanti ancora oggi? Il linguaggio, le espressioni o il senso di continua ribellione? Pierpaolo Capovilla porta in scena, accompagnato da Kole Laca (2 Pigeons – TdO) a tastiere e campionatore, le “Confessioni di un teppista”, il poema di Sergej Esenin.
Forse il poeta più amato nella Russia bolscevica. Una vita breve, piena e contraddittoria come possono essere solo le vite delle anime libere.
Un uomo amato dalla gente, meno dal regime.

C’erano più di centocinquanta persone ad ascoltare CapovillaEsenin. Un’attenzione altissima da parte di un pubblico molto choosy, culturalmente parlando. E poi dicono che i giovani non sono interessati alla cultura. Se non gliela si propone...

E di questo si è parlato con il protagonista della serata in un franco faccia a faccia prima dell’esibizione. La cultura, i modi per diffonderla. Come proporla. Si era appena tornati da una visita al cinema occupato Mignon, a Padova (Huelga). Condivisione di conoscenze, spazi e idee. Fare incontrare più mondi possibili. Che siano esperienze di teatro, di musica, di letture o di qualche sia la forma d’espressione più gradita. Insomma, anche secondo Capovilla tutto comincia con la socializzazione e condivisione.

Io ci aggiungerei anche la passione.
Quella che lui ci mette nello svelarci i testi di Esenin.

Gran finale con la lettura di "A Sergej Esenin", che Majakovskij scrisse in ricordo del poeta qualche anno dopo la sua morte. Carmelo Bene nel suo "Quattro Diversi Modi di Morire in Versi" la interpretò magistralmente, rendendola celebre anche da noi.

Guarda l'intervista a Pierpaolo Capovilla
prima del reading

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di Pierpaolo Capovilla
"Confessioni di un teppista"

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