L'angolo dell'Utopia

... quando l'utopia incontra la buona musica...

16 Novembre 2012

L'universo "utopico" (www.utopicmusic.com) è costellato di tante piccole stelle. Piccoli frammenti di pop, rock, indie, elettronica, alternative che coesistono in un caleidoscopio di colori e tendenze, tutte a disposizione, liberamente ascoltabili e scaricabili.

Ci sono band attive ormai da molti anni, come i Diva, che hanno evoluto il loro suono nel corso degli anni e delle formazioni.
Sono lontani i tempi degli esordi, ma "The Lover EP" segna in maniera decisa le influenze che caratterizzano il gruppo veneto. Quattro brani cantati in inglese con chiare derivazioni british, che fanno dell'energia e dell'adrenalina l'arma vincente.
Dal 2006 e dal cd "The past and the Simple"(anche in quel caso autoprodotto completamente) l’evoluzione (non solo nei componenti della band) è notevole: spogliatisi degli stretti riferimenti ai ‘numi tutelari’ di partenza il gruppo ha saputo rimettersi totalmente in gioco.

L’indie si fonde con il pop e ritrova il rock nel corso dei quattro nuovi pezzi, ‘Paris’ strizza l’occhio ai Coldplay, 'Believe' evidenzia la parte più intimista dei Diva, ‘Time for beating’ rende onore ai live con un suono diretto e coinvolgente, ‘About a lover’ negli echi della voce riesce addirittura a ricordare dei Nirvana stralunati e dediti alle atmosfere più pop.

Fatevi trascinare nel vortice di emozioni che i Diva sapranno regalarvi:
http://www.utopicmusic.com/main/Main.html#artist/it/diva

Ascoltando con attenzione il player che continua a passare in maniera random la musica contenuta nel portale non si può rimanere indifferenti alle atmosfere rarefatte e rumorose dei Somber Light.
E’ così praticamente inevitabile perdersi nella ricerca e nell’ascolto di Akira, album che premia il lavoro del gruppo in numerosi eventi live e che vede la luce ad inizio duemilaundici.
Squarci di pure sensazioni  che le sette tracce portate su supporto fisico riescono ad imprimere con forza nell’ascoltatore.
Panorami lontani descritti da vortici sonori e trame ritmiche incalzanti, susseguirsi continuo di chiaroscuri che non lasciano spazio ad esitazioni, ma che portano immediatamente alla mente Mogwai, Slint e June of 44.
Il post-rock fa da padrone, ma senza cadere mai nella banalità o nel manierismo, bastino su tutte ‘Two different lives will cross each other’ e ‘Elastar’ per rendersi conto che gli opposti non sono mai stati così vicini e le parole così inutili.
Una lunga cavalcata nel suono (così caro ad un certo movimento nordico) che lascia spossati, ma appagati, in un continuo rincorrersi di sensazioni ed emozioni che i Somber Light così bene sanno suscitare.
E’ ora di farsi cullare, non perdete quest’occasione:
http://www.utopicmusic.com/main/Main.html#artist/it/SOMBERLIGHT

 
 
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