Dieta forzata per tutti gli studenti di UniPd

Chiusa la mensa Piovego a Padova

Protesta degli studenti e dei precari del C.S.O. Pedro contro gli ennesimi tagli al welfare universitario

3 Ottobre 2012

Si prospetta un periodo di dieta forzata per tutti gli studenti di Padova.

Da qualche giorno, in concomitanza con l'inizio dell'anno accademico, l'Università di Padova ha deciso la chiusura temporanea della frequentatissima mensa Piovego per lavori di ristrutturazione.
Tutto il polo scientifico dell'ateneo è rimasto a bocca asciutta e si sono formate code lunghissime nelle poche mense convenzionate rimaste aperte.

Questa mattina, attorno alle ore 9, un gruppo di studenti ha distribuito un volantino in cui si denunciava: “la carenza, a fronte di un continuo aumento delle tasse, dei servizi offerti agli studenti” e “gli spropositati stipendi dei dirigenti dell'Esu”.

La musica dei Tre Allegri Ragazzi Morti ha, poi, fatto da sottofondo al pranzo sociale che è sfociato in una vera e propria assemblea che ha espresso la necessità di far nascere, in tempi celeri, un'Assemblea Permanente per il Diritto allo Studio.

A partire da domani, nelle varie facoltà, ci saranno numerosi appuntamenti di sensibilizzazione sul tema e che lanceranno una Critical Mass per Mercoledì 10 Ottobre.

Anche la storica mensa San Francesco, una delle poche del centro, rischia la chiusura nel 2013. Chiusura che seguirebbe quella ormai datata (febbraio 2010) della Marzolo che serviva pasti a 1500 studenti.

TESTO DEL COMUNICATO

No alla chiusura delle mense!!

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, come insegnano i proverbi popolari, l'Esu e l'Università di Padova non sono nemmeno alle fondamenta.

Il primo giorno di lezioni, con la chiusura momentanea della Piovego, e quella ormai datata della mensa Marzolo, ha palesato l'impossibilità di pranzare adeguatamente all'interno delle strutture che l'Esu dovrebbe garantire, aggravando la già precaria situazione degli studenti in questa città.
Infatti se, da una parte, le tasse sono aumentate e le borse di studio sono state ulteriormente tagliate; dall'altra, i servizi erogati dall'università sono praticamente inesistenti o comunque inadeguati.

Oltre il danno la beffa se pensiamo che quando ci siamo iscritti nella tanto famigerata Guida all'Università, alla voce Diritto allo Studio venivano illustrate le mense con le rispettive “eccellenze”. Una beffa che assume toni da sfottò quando scopriamo che i tre maggiori dirigenti dell'Esu insieme percepiscono quasi 300.000 euro. Con questa “bella” cifra in mente, teniamo anche presente che oramai i posti disponibili nelle case dello studente sono decisamente insufficienti e le rette troppo care, costringendoci a sottostare alle speculazioni del mercato immobiliare. Il tutto mentre Università ed Esu ancora continuano a contendersi la proprietà dello stabile della casa dello studente Fusinato, ormai chiusa da anni, che potrebbe offrire ulteriori 500 posti letto. Infatti la problematica reale che ci troviamo ad affrontare in questo momento, parte sì dall'emergenza mense, ma in realtà lascia trasparire un'insufficienza di tutti i servizi che - per il Diritto allo Studio – dovrebbero essere garantiti a tutti gli studenti, dai posti letto ai pasti.

Ma ritornando a parlare delle mense, prima della chiusura della Piovego l'Esu garantiva 1.500.000 pasti annui a fronte di un bisogno effettivo di 22 milioni se dovessero usufruirne tutti. Ci troviamo quindi con le due maggiori mense del centro chiuse e l'unica aperta, la San Francesco, su cui girano voci di imminente chiusura.
Siamo quindi obbligati, il più delle volte, per rispettare la catena di montaggio delle lezioni, ad andare al bar per consumare un pranzo “mordi e fuggi”, svuotando sempre di più le nostre già piccole tasche.

Anche se, stando alle promesse dell'Esu, la mensa Piovego riaprirà a breve, non dobbiamo farci trarre in inganno pensando che sia solo un emergenza temporanea. Infatti le sempre più insistenti voci riguardanti la chiusura della mensa San Francesco sono a dir poco sconcertanti, considerando la già povera offerta attuale. Per questo evitare che tale struttura chiuda deve diventare il nodo principale della nostra lotta, mobilitandosi in tale direzione.  Per questo oggi, dall'happening di Porta Portello nasce l'Assemblea permanente per il Diritto allo Studio, e per questo lanciamo una critical mass per mercoledì 10 Ottobre alle ore 10, che vada a toccare tutti quelli che sono i luoghi simbolo dello smantellamento del walfare studetesco.

Discutiamo! Agiamo! Pranziamo!

Be hungry!

 
 
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