Editoria digitale, l'evolversi di un nuovo orizzonte

Dibattito - Sugarpulp 2012

29 Settembre 2012
La prima giornata del festival Sugarpulp ci concede anche l'occasione di partecipare al dibattito sull'evoluzione dell'editoria oltre le frontiere del digitale.
Ormai anche l'Italia, sopratutto dopo l'arrivo di Amazon.it sta conoscendo l'esplosione del mercato dei libri digitali e, finalmente, la discussione ha ormai superato la stagnante contrapposizione tra ebook e libro cartaceo.
Sul palco prendono parte alla discussione figure che, da questo punto di vista, si sono già gettate a capofitto in questa nuova apertura, e non i soliti rappresentanti di quelle case editrici più grandi che, attualmente, più che investire sul mercato elettronico per incentivarne lo sviluppo, sono per lo più costrette a rincorrere il suo evolversi e giocare di recupero.
 
I numeri di questo settore parlano da soli: se in America, che ovviamente rappresenta il luogo di maggior avanzamento di questo mercato, si è passati dal 2010 ad un 10-20% di distribuzione attraverso portali digitali, dopo il boom di vendite registrato sul portale di Amazon del suo ebook reader del Natale dello stesso anno si può osservare oggi che, sopratutto per quello che i titoli più "commerciali", la percentuale di vendite su supporti digitali arriva ad oltre il 50%.
 
Anche se in Italia si dovrà attendere ancora molto tempo prima di vedere un risultato del genere, alcuni risultati positivi si possono già vedere. Da un lato infatti, in una situazione che appare appesantita dal controllo economico che le grandi case editrici, radunate intorno a tre principali canali di distribuzione cartacea tra cui RCS e Mondadori , l'apparire di un servizio come quello fornito da Amazon ha sicuramento reso meno tortuoso per i piccoli editori raggiungere una maggiore visibilità e per gli autori stessi una maggiore facilità nella pubblicazione.
 
dibattito ebook sugarpulp
 
Ne è testimone Stefano Lanciotti, il cui esordio letterario è stato, come per molti, lungo e difficile, fatto principalmente di rifiuti. La sua trilogia autoprodotta, distribuita attraverso il portale ideato da Jeff Bezos in diverse migliaia di copie, l'ha visto apparire scalare le classifiche online.
Non è certo tutto rose e fiori e sicuramente anche il selfpublishing ha i suoi aspetti negativi in termini di qualità delle proposte, ma di certo, il prezzo più contenuto, o la gratuita di certi prodotti ha sicuramente un effetto benefico per la pubblicità di un autore, diventando non più un ostacolo ma un volano per lo stesso. Ma non c'è solo questo...
 
Un altro aspetto d'interesse di cui Stefano ci porta testimonianza è anche una riscoperta della lettura da parte di quella porzione di non-lettori che fino a poco tempo fa non avrebbero mai considerato il libro come un oggetto di desiderio.
Parlare di editoria digitale, poi, significa parlare non solo di libri digitalizzati ma anche di interattività e di App. Una frontiera che purtroppo in Italia stenta ancora a decollare, complice una mancanza di "educazione" al digitale che fa percepire questi programmi come semplici giochi più che come veri e propri prodotti letterari.
 
Inoltre, c'è una inadeguatezza da parte delle maggior parte degli editori che non hanno un organico di sviluppatori adeguato allo scopo. Non mancano però gli esempi virtuosi anche sotto quest'aspetto all'interno dello scenario italiano.
Non è solo la casa editrice che però deve riorganizzarsi, ma lo scrittore stesso necessità di una maggiore consapevolezza di quelle mansioni di editing che prima erano a cura esclusivamente della casa editrice.
 
Simone Bedetti - Area51publishing
Antonio Paolacci - Perdisa Pop (collana)
Allan Guthrie - Blasted Heath full digital pubblisher
Stefano Lanciotti - Self pubblish autore
Francesco Verso - 
 
 

Articoli correlati

loading... loading...