Trilogia tra Storia e Noir

Incontro con Tim Willocks e Alan Altieri

29 Settembre 2012
L'incontro tra il britannico Tim Willocks e l'italiano Alan Altieri nel pomeriggio di questo primo giorno di Sugarpulp è l'occasione per parlare della più atavica delle violenze che accompagnano l'uomo: la Guerra.
 
Entrambi annoverano tra le loro opere sostanziose trilogie di romanzi storici, i cui protagonisti ricordano quelli dell'opera di Brecht "Madre Coraggio e i suoi figli". Sono numerosi infatti i parallelismi che si possono tracciare tra gli eroi e le vicende dei due autori.
L'elemento più importante è questo: sia Mattias Tannhauser, il protagonista dei racconti di Willocks, che Wulfgar, il misterioso combattente al centro delle vicende narrate da Altieri, si muovono in un mondo in cui la guerra non è semplicemente un elemento della loro vita, ma è invece l'elemento, l'unico che loro conoscano.
 
Una guerra infinita, senza interruzione, in cui intere generazioni nascono, vivono ed infine muoiono è ciò che forgia questi personaggi che sono, a tutti gli effetti, dei combattenti riluttanti. Nonostante dimostrino qualità eccezionali sul campo di battaglia, entrambi vanno in guerra perché non conoscono altro, non possono fare altro.
 
In Religion, primo capitolo della saga di di Willocks, troviamo, sullo sfondo della guerra eterna e senza posa che caratterizza il medioriente incontriamo il suo protagonista che, rapito all'età di dodici anni per essere cresciuto come soldato all'interno del corpo dei Giannizzeri, guardia personale dell'imperatore ottomano, finisce per ritrovarsi schierato accanto ai Cavalieri di Malta nella difesa dell'isola dall'attacco di Solimano.
 
Willocks inq. uccello
 
Nella triologia di Magdeburg invece, il protagonista, un misterioso combattente che si muove nel conflitto della Guerra dei Trent'anni mostrandosi profondamente distaccato nei confronti delle cause religiose che animano gli eventi - si presenterà infatti ad un vescovo inquisitore con una frase nietzschiana ante litteram - finirà per schierarsi con i protestanti nel suo percorso di vendetta nei confronti del principe cattolico Reinhardt von Dekken.
 
alan d altieri viso
 
Ma, lungi dall'essere un'esaltazione della guerra e dei suoi contenuti superomistici, i lavori di entrambi gli autori sono uno sforzo per mostrare nel modo più crudo possibile l'assurdità della guerra. Vi sono infatti numerosi parallelismi che si possono tracciare anche con l'attuale scenario bellico e internazionale.
Oggi, come ai tempi di questi racconti, si può assistere ad una mercenarizzazione degli eserciti - si pensi alle varie missioni di peacekeeping compiute da eserciti internazionali - in cui le guerre sono combattute per ragioni economiche più che di onore o di nazionalità.
 
"La cosa che mi disturba è la capacità di ubbidire agli ordini. Milioni di persone compiono azioni contro il loro interesse personale e contro la logica solo perchè gli viene detto", dice Willocks, e questo non è un discorso riferibile solo alla guerra ma in generale. Il potere ha la forza di piegare alla sua logica le azioni umane, di costringere nel suo alveo i destini di intere nazioni.
Così come a Malta, all'epoca di Solimano, decine di differenti nazioni si sono ritrovate attraversando interi contineti per uccidersi a vicenda, oggi il medioriente ci ripropone uno scenario simile, mentre l'economia di guerra rappresenta la principale linfa vitale per gli stessi conflitti oggi - dove l'industria bellica pretende il suo tributo di sangue - cosi come ai tempi degli eserciti mercenari.
 
Vale la pena allora affrontare le pagine di queste triologie con l'interesse non solo per l'accurata ricostruzione e cura per i combattimenti e le battaglie, per la storia in generale, ma per comprendere la storia stessa, la storia della guerra e della contraddizione in termini che il suo orrore, tanto per l'aggressore quanto per la vittima, rappresenta.
 
 

Articoli correlati

loading... loading...