"L'unica traccia sono le sue lacrime"

Il Metodo del Coccodrillo

Maurizio de Giovanni

29 Settembre 2012
Agorà Giorno II
 
Si riparte oggi al centro S. Gaetano con la presentazione de Il metodo del Coccodrillo, il primo romanzo che vede come protagonista Giuseppe Lojacono, nuovo personaggio della penna di Maurizzio De Giovanni.
 
 
Dalla Napoli degli anni '30, scenario delle avventure del commisario Ricciardi con cui De Giovanni si è fatto conoscere al pubblico, la narrazione si sposta nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri, mentre lo sfondo rimane quello della città partenopea la quale, però, appare sotto una luce totalmente differente.
La città infatti è ormai una metropoli, anonima, indifferente, fredda. Non vi è più traccia della dimensione di comunità e condivisione che si respirava invece negli altri racconti. Il male che vi si aggira, anche, è diverso.
 
Il Coccodrillo, come viene chiamato dai giornali il serial killer al centro della narrazione, è infatti un personaggio comune, che si può dire ispirato dall'Alberto Sordi di Un borghese piccolo piccolo. Metodico e paziente, la sua principale caratteristica è la sua capacità di apparire anonimo e di muoversi indisturbato all'interno di questo scenario fatto di distacco e isolamento. La violenza di cui è capace poi, appare sconosciuta e priva di una motivazione manifesta.
 
 de giovanni ritratto
 
La solitudine è ciò che forse caratterizza di più questo racconto. Di solitudini contrapposte come isole di un arcipelago. Lojacono infatti, è a sua volta un personaggio solo, abbandonato dai colleghi e guardato con sospetto dalla famiglia, trasferito a Napoli dalla Sicilia a seguito dell'accusa da parte di un Collaboratore di Giustizia, tormentato dal desiderio di dimostrare la propria innocenza.
 
Come ultima nota, possiamo dire che la scrittura di De Giovanni si caratterizza per la sua spontaneità. Non è una scrittura per così dire premeditata anzi, l'evolversi dei personaggi infatti non avviene sulle tracce di un percorso già segnato, di una trama già ampiamente prefigurata. Del resto il metodo stesso di scrittura, concentrato in tre settimane di full immersion in cui l'autore abbandona ogni velleità di vita sociale rinchiudendosi davanti al computer con profonda vergonga da parte della sua famiglia, a detta sua, richiede necessariamente un approccio del genere.
 
 

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