Tavola Rotonda sul fumetto

Prende il via la seconda edizione del Festival Sugarpulp

28 Settembre 2012

Una partenza tutta all'insegna del fumetto per questa seconda edizione di Sugarpulp, tantissimi i nomi per questa prima tavola rotonda che introduce i protagonisti degli eventi che si susseguiranno per queste tre giornate ricche di barbabietole!

Il pantheon di sceneggiatori e disegnatori per l'apertura dello SugarPulp può contare su penne di diversa estrazione: Alessandro Vitti, creatore Di Red Dread, adattamento a fumetto dell'eroina di Matteo Strukul; Pasquale Ruju, cardine negli ultimi anni delle avventure di Tex per Bonelli Editore; Tito Faraci, creatore della raccolta Einaudi Topolino Noir; Stefano Tamiazzo, dal tratto più orientale e più legato alle ambientazioni tra il fantastico e lo Steampunk; Niccolò Farai, autore di tavole dedicate a Lovecraft e collaboratore oltreoceano per "Heavy Metal".
Il giusto inizio per avere una panoramica degli argomenti e dei protagonisti di questi tre giorni di rosso e nero letterario.

L'elemento che accomuna i protagonisti di questa tavola rotonda è una condivisa passione per il genere Noir, che caratterizza per diversi aspetti la produzione di ognuno di loro. Tutti, in un modo o nell'altro si rifanno a quello che Ruju definisce "non un genere, ma una prospettiva di vedere il mondo".
Anche Tex Willer, icona del Western all'italiana, e Topolino, considerato per lo più un personaggio di storie per ragazzi e bambini, hanno intrapreso più fosche avventure investigative nelle mani di questi autori, su cui avremo mondo di puntare meglio i nostri riflettori nei prossimi incontri.
Forse perché, come sostiene Faraci parlando del suo adattamento disneyiano, i tratti dell'eroe noir erano già tutti già presenti: ciò che caratterizza un eroe noir è infatti l'essere una persona comune, catapultata in situazioni criminali ben più grandi di lui, con le quali si confronta nel tentativo di salvare innanzitutto se stesso. Un personaggio apparentemente semplice quindi, che cresce e si evolve assieme alla storia.

Inevitabilmente sorgono durante la discussione domande d'interesse più commerciale. In primis sul crescente interesse del pubblico per il noir che, come risponde Ruju, rappresenta un mercato fiorente anche a causa del desiderio del lettore di cercare un eroe quotidiano in cui sia possibile identificarsi.
L'attenzione poi viene a cadere anche sul formato privilegiato dal fumetto noir. Qui a farla da padrone è le mini-serie. La quale offre il vantaggio allo sceneggiatore di proporre una storia completa in un arco temporale ristretto, consentendo un'evoluzione dei protagonisti che invece nelle serie normali non è possibile realizzare e di intercettare un pubblico oggigiorno molto più mutevole ed in grado di cambiare repentinamente interessi.
Di contro, il rapido ciclo di vita di questo formato impedisce una fidelizzazione da parte del lettore, condizionando fortemente il suo suo successo editoriale ad il "qui ed ora", contrariamente alle classiche serie ad albi che possono contare sulla possibilità di accrescere nel tempo il numero di lettori.

Ultima nota dell'incontro è il rapporto con la propria professione di sceneggiatori. Profondamente differente è infatti la scenggiatura di un fumetto da quella di un film, spiega Farai. Nella prima lo scrittore è un controllo molto più rigido sulla scena, oltre che sul soggetto del racconto in sé. Un privilegio che anche gli scrittori di altri generi non possono che invidiare.

 
 

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