Il ritorno un po' molle dei Bloc Party

Bloc Party - Four

Frenchkiss Records/Cooperative Music, 2012

25 Settembre 2012

Se il tuo quarto album decidi di intitolarlo Four, vuol dire che la fantasia e le idee non ti avanzano.
Diciamo la verità, ormai il ritorno dei Bloc Party non ce lo aspettavamo più e soprattutto non ci potevamo aspettare che tornassero ai livelli dei primi due album. Silent Alarm, il disco di debutto ormai risalente al lontano 2005, fulminante episodio nell'affollata scena del revival post-punk, rappresenta il loro picco creativo, mai più raggiunto dalla band né con il buonissimo A Weekend in the City (2007) né, tanto meno, con il mediocre Intimacy (2008).
Tra quell'album e questo ci stanno scioglimenti e litigi (pare), i dischi solisti del cantante e chitarrista Kele Okereke e dell'altro chitarrista Russell Lissack, passati abbastanza inosservati, e la “benedetta” reunion. Prendiamo dunque atto di questa pace fatta e dei suoi risultati.
Four è un disco citazionista. I Bloc Party provano a rifare se stessi, con riff frenetici e batterie prorompenti, per esempio in Octopus, ma provano anche a passare per strade già battute da altri. In certi momenti ricordano addirittura gli Incubus (So He Begins To Lie), in altri s'ispirano ai Muse (3X3), ai Police (Day Four) e persino ai Cocteau Twins (The Healing), senza contare il molle tentativo hardcore di We Are Not Good People che assicura la mischia sotto palco.
Nel complesso è un disco che si lascia ascoltare – qualcosa di buono c'è, a cominciare dalla voce di Okereke – ma con poco entusiasmo e tanta rassegnazione. Non sono i Bloc Party a essere tornati, ma le loro deboli controfigure. Ci si può accontentare?

 
 

Artista: Bloc Party
Album: Four
Etichetta: Frenchkiss Records/Cooperative Music
Anno: 2012

Tracklist

01. So He Begins To Lie
02. 3X3
03. Octopus
04. Real Talk
05. Kettling
06. Day 4
07. Coliseum
08. V.A.L.I.S.
09. Team A
10. Truth
11. The Healing
12. We’re Not Good People

 
 
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