Amanda Palmer - Theatre Is Evil

Avevamo lasciato la versatile Amanda Palmer alle prese con le cover dei Radiohead e l'ukulele (pioniera della riscoperta del chitarrino hawaiano ben prima di Eddie Vedder e dei suoi tanti emuli), ma per fortuna la ritroviamo oggi più simile alla straordinaria cantante/musicista/attrice che abbiamo amato ai tempi dei Dresden Dolls.

Il nuovo disco, registrato a Melbourne insieme alla band The Grand Theft Orchestra e prodotto da John Congleton (già con Xiu Xiu, St. Vincent, Murder By Death, Modest Mouse), ha visto la luce grazie ai finanziamenti raccolti attraverso la piattaforma Kickstarter. Oltre un milione di dollari per sentire questo Theatre Is Evil, un vero e proprio record, a dimostrazione che Amanda Palmer ha un seguito di estimatori piuttosto nutrito e fedele.

E in effetti se lo merita, dato che negli anni ha dato prova di essere un'artista eclettica e dotata di grande personalità. Proprio come questo album, che giustappone con naturalezza l'energia ruvida ed essenziale del rock all'eleganza degli arrangiamenti orchestrali, mescola garbate sezioni di archi e fiati e sfacciati sintetizzatori anni Ottanta e si concede alcuni intensi momenti di piano e voce. L'interpretazione è spavalda, teatrale, Amanda ti guarda dritto negli occhi con tutta la sua ironia e un pochino ti mette persino soggezione, così forte e decisa, eppure emozionante.
È lei il più autentico punk-cabaret in circolazione.

Do It With A Rockstar contiene nei suoi 4'25” tutti gli elementi del musical o dell'opera rock, The Killing Type è una coinvolgente canzone d'amore crudele, mentre Want It Back potrebbe piacere addirittura ai giovani amanti del punk-rock americano, Vans ai piedi e ciuffo ribelle.

Insomma, Amanda Palmer ha una personalità multiforme e uno spirito indipendente. Perciò ci piace.