Uno spaccato senza sconti della New York dei "roaring years"

Manhattan Transfer - John Dos Passos

Baldini Castoldi Dalai Editore, 2012

23 Agosto 2012

A distanza di più di ottantacinque anni dalla prima edizione americana (1925), grazie ad una meritoria iniziativa della casa editrice Baldini Castoldi Dalai esce per la prima volta in Italia la versione integrale (in una nuova traduzione) di Manhattan Transfer, uno dei capolavori del grande romanziere John Dos Passos, autore per troppo tempo sottovalutato ma che in realtà si ritaglia un ruolo di primo piano nella storia della narrativa del ‘900. Un percorso esemplare quello di Dos Passos, che muove da modernismo della “generazione perduta” dell’età del Jazz e arriva alle soglie del radicale sperimentalismo joyciano.

In Manhattan Transfer, Dos Passos racconta la storia della città di New York nel suo periodo d’oro, quello da fine Ottocento agli anni Venti, e lo fa attraverso il collage di una miriade di vicende personali, fortunate o drammatiche, che compongono un mosaico di impressionante forza. Dal lattaio che si arricchisce grazie ad un premio assicurativo e diventa uno spietato affarista fino alla seducente ed inquieta ballerina, tutti i personaggi che popolano le pagine di Manhattan Transfer sono portatori di quell’irrefrenabile energia che ha fatto di New York “la città dove tutto accade”. Energia su cui, beninteso, lo sguardo critico dell’autore si posa lucidissimo, e già capace di cogliere, lui allora marxista libertario, tutti i rischi che consumismo, esasperata competizione e affarismo spietato potevano causare ai più deboli e al mondo intero (esemplari le chiacchierate fra industriali “registrate” durante i preparativi della Prima guerra mondiale).

Dos Passos è innovativo anche per la volontà di non distogliere lo sguardo da temi allora scabrosi come le relazioni omosessuali e gli aborti e per l'attenzione e la simpatia riservata a lavoratori, sindacalisti radicali, anarchici e comunisti; alcuni di questi passaggi (in particolare le pagine dedicate ad un anarchico italiano), “censurati” dalla prima - e fino a oggi unica - traduzione italiana, apparsa in epoca fascista, sono quelli che appaiono per la prima volta oggi, tradotti da Stefano Travagli.

Manhattan Transfer, insomma, è un ritratto mobilissimo e potente di una metropoli, la New York di Greenwich e Wall Street, ancora oggi brulicante di vita, affascinante e inquietante, e anche una prova magistrale dello stile di Dos Passos, che si affinerà ancor di più con il montaggio “alla Ejzenstejn” del successivo Il quarantaduesimo parallelo (1930).

 
 

Copertina - John Dos Passos - Manhattan Transfer - Baldini Castoldi Dalai
TITOLO: Manhattan Transfer
AUTORE: John Dos Passos
EDITORE: Dalai Editore
COLLANA: Romanzi e racconti
ANNO: 2012
PAGINE: 391
PREZZO: 18 €

 
 
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